Gestione del budget per i disabili: tempi, criteri e obblighi di comunicazione

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Gestione del budget per i disabili: tempi, criteri e obblighi di comunicazione

Pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2025, e in vigore dal 13 marzo 2025, il DPCM n. 17 del 14 gennaio 2025 introduce un regolamento dettagliato sulle modalità, i tempi, i criteri e gli obblighi di comunicazione relativi all'autogestione del budget di progetto per le persone con disabilità.

Scopo del decreto è garantire una gestione più autonoma e trasparente delle risorse finanziarie destinate a supportare le persone con disabilità nel loro percorso di vita.

Vediamo come.

Obiettivi e riferimenti legislativi

Obiettivi

Gli obiettivi principali del decreto sono duplici.

Da un lato, consentire alle persone con disabilità o ai loro rappresentanti legali di gestire direttamente le risorse assegnate attraverso l'autogestione del budget di progetto; dall'altro, assicurare trasparenza e rendicontazione rigorosa di tali risorse.

L'importanza del decreto risiede dunque nella sua capacità di semplificare le procedure amministrative e di adattare l'erogazione delle risorse alle esigenze individuali, garantendo al contempo un sistema di monitoraggio e verifica efficace.

Riferimenti legislativi

Il decreto si inserisce in un quadro normativo più ampio volto a tutelare i diritti delle persone con disabilità e a promuovere politiche di inclusione sociale.

Uno dei riferimenti principali è la legge 22 dicembre 2021, n. 227, che ha posto le basi per una revisione complessiva delle normative riguardanti la disabilità in Italia definendo i principi cardine per l'elaborazione di politiche personalizzate e integrate, tra cui la possibilità per le persone con disabilità di gestire direttamente le risorse loro destinate.

Un altro riferimento è il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, che disciplina la condizione di disabilità, la valutazione multidimensionale e l'elaborazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato.

In particolare, l'articolo 28 ha introdotto la possibilità per le persone con disabilità di autogestire il budget di progetto, a condizione che venga garantita una rendicontazione precisa e trasparente previa adozione di un regolamento specifico che definisca le modalità pratiche di gestione, obbligando il ministero per le disabilità, in concerto con altri ministeri competenti, a emanare norme attuative dettagliate.

Ecco dunque che il decreto n. 17/2025 risponde proprio a questa esigenza regolamentare, specificando in maniera puntuale i requisiti e le procedure per l'autogestione del budget.

Autogestione del budget di progetto

L’autogestione del budget di progetto rappresenta uno degli aspetti più innovativi introdotti dal decreto in quanto consente alle persone con disabilità o ai loro rappresentanti di gestire direttamente le risorse finanziarie assegnate nel contesto del progetto di vita individuale.

Chi può gestire il budget?

In primo luogo, la persona con disabilità stessa può assumere il ruolo di responsabile dell'autogestione, a condizione che disponga delle capacità necessarie per gestire autonomamente le risorse finanziarie. In alternativa, possono svolgere questa funzione anche:

  • i genitori del minore con disabilità;
  • il tutore o l'amministratore di sostegno, dotati dei relativi poteri legali;
  • un soggetto delegato dalla persona con disabilità tramite una procura, che può essere rilasciata anche nel progetto di vita stesso.

Questa flessibilità nell'individuazione del responsabile per l'autogestione è fondamentale per adattarsi alle diverse situazioni familiari e personali, assicurando che la gestione delle risorse sia sempre orientata al massimo beneficio della persona con disabilità.

Cosa si intende per autogestione?

Per autogestione del budget di progetto si intende la gestione diretta delle risorse finanziarie o dei voucher da parte del responsabile dell'autogestione, che può riguardare l'intera somma disponibile o solo una parte di essa in base a quanto concordato nel progetto di vita.

Le risorse possono essere impiegate per l'acquisto di servizi, prestazioni individuali, beni materiali o immateriali che rispondano agli obiettivi specifici stabiliti nel progetto personalizzato.

Poiché l'autogestione richiede un'attenta pianificazione e la capacità di rendicontare in maniera precisa tutte le spese sostenute, il decreto prevede l'obbligo di utilizzare conti correnti dedicati, anche non esclusivi, e di conservare la documentazione di spesa per almeno cinque anni.

Inoltre, il responsabile dell'autogestione deve garantire che le risorse siano utilizzate in conformità con i vincoli di destinazione, modalità e tempistiche previsti nel progetto di vita.

Voucher e responsabili dell'erogazione

Definizione di voucher

All'interno del decreto, i voucher sono definiti come titoli che permettono di accedere a specifici servizi, beni materiali o immateriali forniti da soggetti accreditati.

Si tratta, in pratica, di strumenti finanziari che facilitano l'acquisto di prestazioni personalizzate senza la necessità di gestire direttamente denaro contante e possono essere utilizzati per coprire costi legati a servizi di assistenza, percorsi formativi, terapie specialistiche o l'acquisto di ausili tecnici.

Questa modalità di erogazione delle risorse presenta diversi vantaggi, tra cui la semplificazione delle procedure amministrative e la maggiore trasparenza nell'utilizzo dei fondi.

Inoltre, i voucher assicurano che le risorse siano effettivamente impiegate per servizi di qualità erogati da fornitori accreditati, garantendo al contempo il rispetto degli standard previsti dalle normative vigenti.

Responsabile per l’erogazione

Il responsabile per l’erogazione è il soggetto incaricato di gestire il procedimento di assegnazione delle risorse finanziarie o dei voucher; è una figura individuata da ciascuna delle amministrazioni conferenti con il compito di verificare la conformità delle richieste di autogestione rispetto ai criteri stabiliti dal decreto.

Il responsabile per l'erogazione assicura anche il rispetto delle tempistiche di erogazione previste nel progetto di vita e coordina le operazioni di tracciabilità e rendicontazione delle risorse impiegate.

Ambito di applicazione del decreto: risorse incluse ed escluse

Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri n. 17/2025 disciplina l’utilizzo di tutte le risorse del budget di progetto destinate a finanziare interventi e servizi per le persone con disabilità, ma prevede alcune esclusioni importanti.

Tra le risorse incluse troviamo:

  • fondi pubblici assegnati tramite bandi o programmi specifici;
  • voucher erogati per l’acquisto di beni e servizi legati agli obiettivi del progetto di vita.

Sono invece escluse:

  • le risorse proprie conferite direttamente dalla persona con disabilità o da terzi privati;
  • le risorse a fondo perduto per le quali non è richiesta rendicontazione secondo la legislazione vigente.

Richiesta di autogestione

La procedura per richiedere l'autogestione del budget prevede che la domanda venga inoltrata dal referente per l'attuazione del progetto di vita, che ha il compito di:

  • raccogliere le istanze della persona con disabilità o dei suoi rappresentanti;
  • trasmettere la richiesta ai soggetti pubblici competenti;
  • partecipare all’istruttoria fornendo chiarimenti e documentazione necessaria.

La richiesta di autogestione deve essere accompagnata da una descrizione dettagliata delle risorse richieste e delle modalità di utilizzo previste, assicurando che queste siano coerenti con gli obiettivi definiti nel progetto di vita.

Criteri di valutazione

La valutazione delle richieste di autogestione si basa su tre criteri fondamentali.

  • Efficienza: la gestione deve ottimizzare l’impiego delle risorse, evitando sprechi e garantendo che i servizi acquistati abbiano un costo proporzionato rispetto ai benefici ottenuti.
  • Economicità: le risorse devono essere impiegate secondo criteri di sostenibilità economica, evitando spese eccessive o non giustificate.
  • Integrazione delle risorse: il progetto di vita deve prevedere un utilizzo integrato delle risorse pubbliche e, se disponibili, anche di quelle private, garantendo interoperabilità tra i vari servizi e interventi.

Gli esiti delle valutazioni devono essere comunicati in tempi certi e, in caso di diniego, motivati in modo dettagliato, indicando gli elementi di criticità rilevati rispetto ai criteri sopra elencati.

Termini e modalità di erogazione

Le risorse finanziarie destinate al progetto di vita possono essere di natura ricorrente (ad esempio, sussidi periodici per servizi continuativi) o non ricorrente (come l’acquisto di beni specifici o servizi una tantum).

Ebbene, le risorse ricorrenti sono erogate bimestralmente e almeno trenta giorni prima dell’effettivo utilizzo, mentre quelle non ricorrenti devono essere trasferite almeno trenta giorni prima della data di acquisto prevista nel progetto di vita.

Questa distinzione permette una pianificazione più efficace delle spese da parte della persona con disabilità o del responsabile dell’autogestione, evitando ritardi che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Inoltre, le modalità di erogazione sono pensate per garantire una maggiore flessibilità nell'utilizzo delle risorse, adattandosi alle esigenze specifiche di ciascun progetto di vita.

Tempistiche e modalità

Le tempistiche di erogazione sono strettamente collegate alla rendicontazione periodica delle spese.

Il DPCM prevede che le risorse debbano essere impiegate entro un massimo di tre mesi dal conferimento, salvo diversa indicazione nel progetto di vita, vincolo temporale che serve a garantire che le risorse non rimangano inutilizzate per lunghi periodi, riducendo il rischio di inefficienze o accumuli non giustificati.

Le modalità di erogazione comprendono l’utilizzo di conti correnti dedicati, che possono essere bancari o postali, purché siano localizzati in Paesi membri dell’Unione Europea.

Conservazione della documentazione per almeno cinque anni

La documentazione relativa alle spese sostenute deve essere conservata per un periodo di almeno cinque anni.

Questa disposizione riguarda fatture, scontrini fiscali, contratti e qualsiasi altro documento che possa comprovare l’utilizzo conforme delle risorse.

Vincolo di destinazione e vincolo di modalità

Il DPCM impone un rigido vincolo di destinazione per le risorse gestite in autogestione.

In pratica, le risorse finanziarie e i voucher conferiti devono essere utilizzati esclusivamente per il raggiungimento degli obiettivi del progetto di vita, che possono includere l’acquisto di servizi di assistenza, percorsi formativi, ausili tecnici o altre prestazioni necessarie alla persona con disabilità.

Questo vincolo garantisce che le risorse siano impiegate in modo efficiente e mirato, evitando dispersioni o utilizzi non autorizzati.

Per quanto riguarda l'acquisto di beni e servizi, le risorse devono invece essere utilizzate attraverso:

  • contratti di lavoro regolarmente registrati presso l’Inps;
  • acquisti di servizi presso fornitori accreditati o iscritti al registro delle imprese;
  • compravendita, noleggio, locazione e leasing per beni materiali o immateriali.

Utilizzo dei voucher

I voucher possono essere utilizzati solo presso fornitori accreditati iscritti negli elenchi riconosciuti a livello nazionale o regionale, assicurando che le prestazioni acquistate rispettino i requisiti tecnici e qualitativi previsti dal progetto di vita.

Le risorse conferite in autogestione devono essere utilizzate entro i termini stabiliti nel progetto di vita.

In assenza di indicazioni specifiche, le risorse devono essere spese entro tre mesi dal conferimento, vincolo temporale pensato per evitare accumuli ingiustificati di risorse e garantire che i benefici per la persona con disabilità siano tempestivi e continuativi.

Rendicontazione delle spese

Sono previsti obblighi stringenti di rendicontazione per garantire la trasparenza nella gestione delle risorse.

  • Fatture e scontrini.
  • Contratti di lavoro.
  • Ricevute dei pagamenti.

La rendicontazione deve essere presentata entro sei mesi dal conferimento delle risorse.

Conseguenze in caso di inadempienza

In caso di rendicontazione mancante o incompleta, il DPCM prevede il soccorso istruttorio, vale a dire un periodo di trenta giorni durante il quale il responsabile dell’autogestione può integrare la documentazione.

Se l’integrazione risulta insufficiente, è prevista la revisione o revoca dell’autogestione, con l’erogazione delle risorse che torna sotto il controllo diretto dei soggetti pubblici.

NOTA BENE: le risorse finanziarie conferite in autogestione non costituiscono reddito imponibile e non incidono sul calcolo dell’Isee

Il DPCM, in breve

Erogazione delle risorse ricorrenti

Risorse destinate a servizi continuativi, erogate tramite conti correnti dedicati.

Bimestrale, almeno 30 giorni prima dell'utilizzo.

Erogazione delle risorse non ricorrenti

Fondi per acquisti una tantum di beni o servizi specifici.

Almeno 30 giorni prima della data prevista.

Tracciabilità delle risorse

Utilizzo obbligatorio di conti correnti dedicati (bancari o postali) nell'UE.

Continuativa.

Conservazione della documentazione

Fatture, contratti e scontrini devono essere conservati.

Almeno 5 anni.

Vincolo di destinazione

Risorse utilizzate esclusivamente per gli obiettivi del progetto di vita.

Continuativa.

Vincolo di modalità - Contratti

Acquisti tramite contratti di lavoro regolari o fornitori accreditati.

Continuativa.

Utilizzo dei voucher

Spendibili solo presso fornitori accreditati.

Secondo le tempistiche del progetto di vita.

Vincolo temporale

Utilizzo delle risorse entro il termine stabilito nel progetto di vita.

Entro 3 mesi dal conferimento (se non specificato).

Rendicontazione delle spese

Obbligo di presentare fatture, scontrini e documenti attestanti le spese.

Entro 6 mesi dal conferimento delle risorse.

Soccorso istruttorio

Termine per integrare documenti mancanti o incompleti.

30 giorni, prorogabili di ulteriori 30 giorni.

Conseguenze per inadempienza

Revisione o revoca dell'autogestione in caso di rendicontazione incompleta o mancante.

Entro 6 mesi dalla comunicazione.

Effetti fiscali

Le risorse non costituiscono reddito imponibile né incidono sull'Isee.

Continuativa.

Allegati

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