Giudici onorari mobilitati contro il testo di riforma

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Giudici onorari mobilitati contro il testo di riforma

La notizia dell’approvazione della riforma della magistratura onoraria da parte del Consiglio dei ministri del 5 maggio 2017 (ancorché in esame solo preliminare), ha destato una sollecita reazione da parte della categoria che, si ricorda, è attualmente in uno stato di mobilitazione e di protesta nei confronti del Governo e del Guardasigilli, Andrea Orlando, ritenendo di non essere in alcun modo tutelata nei propri fondamentali diritti.

In una nota congiunta diffusa nell’immediatezza dalle associazioni maggiormente rappresentative di Andgp, C.O.G.I.T.A., Unagipa, FEDER.M.O.T., Anmo, C.G.P. e Unimo, i magistrati onorari ed i giudici di pace affermano provocatoriamente di essere “onorati di lavorare gratis come “onerati senza diritti”.

Magistrati onorari precari e sfruttati

Nel testo del comunicato viene sottolineato come lo schema di riforma renda chiaro il manifesto della politica sulla giustizia del Governo.

I cittadini – si legge nel testo del comunicato – chiederanno giustizia dei disservizi, e la chiederanno “anche i 5000 magistrati onorari, prima sfruttati e poi lasciati al loro destino senza alcun preavviso e in totale violazione delle direttive europee sul lavoro, la chiederanno al giudice europeo, la chiederanno agli organi europei, perché la fiducia nella giustizia di matrice italiana ormai è venuta meno”.

Il cittadino” continuano le associazioni “deve sapere che quando si troverà di fronte un giudice onorario a cui chiedere una pronuncia di giustizia, avrà di fronte un lavoratore precario, assunto con sistemi di caporalato di Stato, privo di quella serenità di giudizio e di imparzialità che dovrebbe essere propria della funzione esercitata, ma che evidentemente non è interesse di questo governo garantire”.

La parola e i fatti vengono quindi lasciati al Guardasigilli, Andrea Orlando, a cui viene ricordato quanto dallo stesso di recente sostenuto in risposta ad un’interrogazione parlamentare: “In sostanza, seguiremo la strada stretta che ha offerto il Consiglio di Stato, nel frattempo eserciteremo la delega.” 

Le associazioni chiedono, quindi, al ministro “di rispettare gli impegni formulati davanti al parlamento, perché, diversamente, sarà inevitabile che la delusione e la rabbia di questa categoria perseguitata negli “oneri” e abbandonata dagli “onori” si traducano in forti e concrete reazioni dei magistrati onorari, volte a dimostrare una volta per tutte la propria essenzialità, nei fatti e non più nelle parole”.

Segnalato, infine, il nuovo e recente sciopero proclamato dai giudici di pace, “a cui segue solidarietà di quelle degli onorari di tribunale”, e a cui seguiranno - viene annunciato - prossime nuove iniziative di protesta tese ad adeguare la inutile produttività della categoria al nuovo schema scelto dal Governo, "non escludendo l’estrema ratio di uno sciopero della fame con tutte le sue conseguenze”.

Unagipa ribadisce ragioni sciopero Riforma degradante

Ed è l’associazione Unagipa ad utilizzare parole ancora più dure in un comunicato del 6 maggio 2017, in cui viene ribadita la proclamazione dello sciopero dal giudici di pace per un mese, a partire dal 15 maggio e fino all’11 giugno 2017, per protestare anche contro la recente approvazione preliminare, in attesa dei pareri del Csm e delle competenti commissioni parlamentari, della riforma della magistratura onoraria e dei giudici di pace.

La riforma, in particolare, viene appellata dai giudici di pace come “degradante” e che “comporterà nel futuro livelli di corruzione all’interno della magistratura senza pari in nessun Paese civile del Mondo”, costituendo il definitivo de prufundis della Giustizia in Italia, “con l’80% della giurisdizione civile assegnata a dei magistrati privi di qualsiasi diritto che non potranno mai garantire ai cittadini un seppur minimo livello di terzietà, indipendenza e professionalità”.

Questo, in considerazione della riduzione delle dotazioni organiche dei giudici di pace e dei magistrati onorari, carichi di lavoro per il futuro enormemente maggiorati, con competenze per valore triplicate o sestuplicate, nuove competenze, “ed un abbattimento delle indennità pari al 75% circa dei già miseri emolumenti”.

In considerazione di questa situazione – conclude il testo – è stato chiesto alla Commissione Europea l’immediato deferimento del Governo italiano dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, “sussistendone tutti i motivi di improcrastinabile urgenza”.

Anche in
  • eDotto.com – Punto & Lex 8 maggio 2017 - Riforma della magistratura onoraria, sì dal Cdm – Pergolari
  • eDotto.com – Punto & Lex 5 maggio 2017 - Giudici di pace ancora in sciopero dal 15 maggio all’11 giugno – Pergolari
  • eDotto.com – Punto & Lex 13 aprile 2017 - Guardasigilli al question time su stabilizzazione dei giudici onorari– Pergolari

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