I movimenti bancari non giustificati sono sempre presunzioni legali

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La sentenza n. 25143 del 30 novembre 2009 della Corte di cassazione sostiene che i dati bancari relativi a versamenti e prelievi del contribuente possono sempre essere usati a fini presuntivi. Ciò anche, aggiungono i giudici, se raccolti in sede di indagini di polizia giudiziaria effettuate dalla GdF e poi inoltrati agli uffici della Amministrazione finanziaria.

In sostanza la Corte di cassazione, in questa pronuncia, afferma che tale assunto è legittimo in quanto alla disposizione relativa alla presunzione legale di maggior valore che scaturisce dall’accertamento sui movimenti bancari che non trovano giustificazione va attribuito carattere sostanziale anche se di fatto si trova inserita in una norma di natura procedurale. Pertanto è proprio l’art. 32 del dpr n. 600 del 1973 che consente di applicare la presunzione a favore del fisco sui movimenti bancari non giustificati sia quando i dati sono ottenuti con procedura ordinaria sia quando sono frutto di indagini di polizia giudiziaria.
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