Incentivi alle imprese, pubblicata la legge di riforma. Novità per imprese e professionisti

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Incentivi alle imprese, pubblicata la legge di riforma. Novità per imprese e professionisti

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2023, la legge 27 ottobre 2023 n. 160 con la quale viene delegato il Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche.

NOTA BENE: L’entrata in vigore è fissata per il 30 novembre 2023.

Per un approfondimento dell’argomento si rinvia alla lettura del post: "Incentivi alle imprese: dal Senato sì al Ddl di riforma. Limiti ai click day, spazio ai professionisti".

La delega al Governo passa attraverso l’adozione di uno o più decreti legislativi per definire un sistema organico per l’attivazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese, da attuare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge n. 160/2023.

Nell’esercizio della delega, il Governo provvede a:

  1. razionalizzare l'offerta di incentivi, individuando un insieme definito, limitato e ordinato di modelli di agevolazioni, ad esclusione delle misure di incentivazione in favore dei settori agricolo e forestale nonchè della pesca e dell'acquacoltura e ferma restando l'autonomia delle regioni nell'individuazione di ulteriori modelli per l'attuazione di specifici interventi mirati nel rispetto delle diverse realtà territoriali;
  2. armonizzare la disciplina di carattere generale in materia di incentivi alle imprese, coordinandola in un testo normativo principale, denominato «codice degli incentivi».

Sempre nell’esercizio della delega, il Governo deve attenersi, oltre che ai principi e criteri direttivi generali, anche ai seguenti principi e criteri direttivi specifici, nel rispetto dell'autonomia programmatica delle regioni: 

  1. ricognizione e sistematizzazione delle misure di incentivazione esistenti, sulla base di criteri che tengano conto degli ambiti o delle finalità delle stesse, quali il sostegno agli investimenti, alla ricerca, allo sviluppo, al lavoro, all'occupazione, alla riqualificazione professionale dei lavoratori, alla formazione e all'innovazione e alla sostenibilità ambientale, nonchè la facilitazione nell'accesso  al credito da parte delle imprese, il rafforzamento patrimoniale delle stesse e la crescita dimensionale;

  2. concentrazione dell'offerta di incentivi, diretta ad evitare la sovrapposizione tra gli interventi e la frammentazione del sostegno pubblico;

  3. programmazione degli interventi di incentivazione da parte di ciascuna amministrazione competente per un congruo periodo temporale, adeguato alle finalità di sostegno secondo le valutazioni effettuate ex ante, in modo da assicurare un sostegno tendenzialmente continuativo e pluriennale, fatte salve le specifiche esigenze degli interventi di carattere emergenziale.
NOTA BENE: Con una modifica intervenuta durante l’iter parlamentare è stato precisato che la revisione degli incentivi dovrà interessare anche gli incentivi alle imprese aventi natura fiscale.

Codice degli incentivi, approvata la legge

In base all’articolo 6 della Legge n. 160/2023, tra gli adempimenti del Governo, vi è quello di ridefinire nell’ambito del Codice degli incentivi, i principi comuni che regolano i procedimenti amministrativi concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese, e a standardizzare la strumentazione tecnica funzionale, attenendosi, ai seguenti principi e criteri direttivi specifici:

  • definizione dei contenuti minimi dei bandi, delle direttive o dei provvedimenti comunque denominati per l'attivazione delle misure di incentivazione alle imprese, inclusi i motivi generali di esclusione delle imprese, l'individuazione della base giuridica di riferimento, i profili procedurali per l'accesso e il mantenimento delle agevolazioni e l'individuazione degli oneri a carico delle imprese beneficiarie nonchè la disciplina del cumulo delle agevolazioni nel rispetto dei massimali fissati dalla normativa europea; 
  • revisione e aggiornamento dei procedimenti amministrativi concernenti la concessione e l'erogazione di incentivi alle imprese, mediante: la riduzione degli oneri ammnistrativi a carico delle imprese beneficiarie; il contenimento dei tempi delle attività istruttorie; aggiornamento dei criteri per la stipula delle convenzioni con soggetti esterni alle amministrazioni titolari degli interventi di incentivazione; armonizzazione e semplificazione delle procedure in materia di controlli nei confronti delle imprese beneficiarie e di verifica sul cumulo delle agevolazioni.
ATTENZIONE: Sempre durante l’iter parlamentare, la legge ha accorpato l’emendamento che dispone finalmente la piena parità di trattamento tra imprese e professionisti in tema di accesso agli incentivi.

Dunque, nell’ambito della revisione e razionalizzazione del sistema degli incentivi fiscali alle imprese, è stata disposta la parità di trattamento tra tutti gli operatori economici per quanto riguarda l’accesso alle diverse forme di incentivazione, cosa che vede sullo stesso livello tanto le imprese quanto i singoli professionisti.

Al riguardo si rinvia al post: "Ddl riforma degli incentivi: professionisti parificati alle imprese".

Bandi, limitato l’uso del click day e specificato il cumulo delle agevolazioni

Come detto grazie alla Legge di riforma degli incentivi alle imprese, la n. 160 del 27 ottobre 2023, sarà introdotto il Codice degli incentivi con lo specifico compito di:

  • definire i contenuti minimi dei bandi;
  • aggiornare i procedimenti amministrativi;
  • rafforzare la valutazione dell’efficacia degli interventi;
  • definire le possibilità di cumulo.

Nello specifico, la programmazione degli incentivi dovrà favorire la compartecipazione finanziaria delle regioni e il coordinamento e l’integrazione con gli interventi regionali, cosicché i sistemi incentivanti siano complementari e non sovrapposti, coprendo così il massimo delle possibilità di incentivazione.

NOTA BENE: I bandi non dovranno chiudersi in poche ore. A tal fine, si prevede come soluzione quella di ridurre le procedure tramite click day, per evitare che vengano promossi bandi con pochi fondi.

Il sistema del click day, infatti, premia con criteri di velocità e non di qualità, così interferisce nella rendicontazione dei progetti e nei successivi controlli, penalizzando le aziende più dinamiche e meno strutturate e creando un clima di sfiducia verso il sistema degli incentivi.

Infine, nei bandi dovrà essere esplicitata la disciplina del cumulo delle agevolazioni nel rispetto dei massimali fissati dalla normativa europea. Inoltre, viene previsto il coinvolgimento delle associazioni di categoria per promuovere azioni di informazione sull’offerta di incentivi e di accompagnamento all’accesso agli stessi da parte del numero più ampio possibile di imprese.

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