Irap, giochi aperti per 2 milioni di contribuenti

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Le prime pronunce della Cassazione in materia di Irap potrebbero porre circa 2 milioni di piccoli imprenditori e lavoratori autonomi di fronte ad una scelta: quest’ultimi, infatti, il prossimo 18 giugno, dovranno scegliere se versare regolarmente l’imposta regionale oppure se rinunciare a corrispondere il tributo, preferendo così in alternativa la via del contenzioso tributario. La prassi dovrebbe essere quella di procedere al versamento dell’imposta, al fine di evitare sanzioni, liti e maggiori interessi, e, subito dopo, inviare all’Amministrazione finanziaria l’istanza di rimborso. Tuttavia, non mancheranno casi in cui si cercherà di trovare una scorciatoia. A tal fine, il giudice nazionale sta indicando un percorso che dovrebbe servire per dirimere molti dubbi che, nonostante Irap day dello scorso 8 febbraio, ancora restano irrisolti. A tal proposito, si segnala la necessità per di affrontare i casi relativi agli agenti di commercio, agli artigiani o piccoli commercianti, privi di organizzazione e spesso senza dipendenti. Altrettanto importante sarebbe, poi, l’opinione della Cassazione sul futuro dei non pochi contribuenti che, invece di pagare l’Irap e poi chiedere la restituzione del tributo, hanno volontariamente omesso di provvedervi. Per tali ragioni, anche se ha fissato tre principi “cardine” per individuare professionisti e lavoratori autonomi non soggetti a Irap (non devono essere dipendenti di altri; non devono impiegare beni strumentali eccedenti le quantità che costituiscono il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività; l’autonomo o il professionista non devono costituire un' “autonoma organizzazione”), non sempre questi consentono però di avere una guida operativa sull’area di esonero dell’Irap, dal momento che il giudizio di merito compete alle Commissioni tributarie, che spesso non hanno valutato il caso concreto e, quindi, dovranno nuovamente decidere su rinvio dal giudizio di legittimità. Molti contribuenti saranno portati a non pagare l’Irap, anche se una buona parte di chi svolge attività autonome non può avere la certezza dell’esito favorevole del contenzioso che verrà a instaurarsi. Il Legislatore, pertanto, deve avere il compito di dare un adeguato affidamento a tutti coloro che hanno un’elevata probabilità di non essere debitori del tributo in oggetto, utilizzando (come fatto in passato per l’Ilor) il semplice criterio basato solo sul numero degli addetti, dal momento che la soglia di rilevanza dei beni strumentali potrebbe aumentare, anziché ridurre, le disuguaglianze tra i contribuenti con attività sostanzialmente omogenee.

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