La Ue mette sotto esame l’esenzione Ici alle Onlus

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ha avviato una procedura di accertamento nei confronti dell’esonero Ici per gli immobili posseduti dagli enti ecclesiastici e dagli enti non profit in cui si svolgono attività commerciali. Il fatto potrebbe rappresentare il primo passo per l’avvio di un’indagine formale al termine della quale gli aiuti in questione potrebbero essere dichiarati illeciti. Lo rende noto il ministero dell’Economia, che ha già risposto alla Commissione illustrando i contenuti della norma messa sotto osservazione. Si attende ora la risposta della Ue, che dovrà decidere se i chiarimenti forniti dall’Italia sono sufficienti a sciogliere i dubbi oppure avviare un’indagine formale. La norma all’esame della Commissione Ue è quella prevista dal decreto legge 203/2005, ulteriormente precisata dalla Finanziaria 2006 (legge 266/2005), che prevede l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili per gli immobili utilizzati degli enti no profit e della Chiesa cattolica oltre a quelli delle altre confessioni religiose che hanno siglato un’intesa con lo Stato. In particolare, la norma precisa che tale esenzione resta valida anche se nei suddetti immobili vi si svolgono attività commerciali. Era inevitabile che tale disposizione di favore, oltre a creare una disparità di trattamento nei confronti degli altri soggetti commerciali che svolgono la stessa attività, si presentasse come aiuto di Stato con il concreto pericolo di falsare la concorrenza ( articolo 87 del trattato Ce). Da qui l’intervento della Commissione che deve valutare la bontà della scelta dell’esenzione Ici al fine di garantire l’equità fiscale, che altrimenti potrebbe risultare gravemente compromessa.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 30 – Sull’esonero Ici alle chiese difesa difficile per l’Italia – Nocito

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