Stabilizzazione magistratura onoraria: l'emendamento del Governo al Ddl Bilancio

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Stabilizzazione magistratura onoraria: l'emendamento del Governo al Ddl Bilancio

Il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge Bilancio 2022 - attualmente all'esame dalla commissione Bilancio del Senato - con cui interviene a stabilizzare la posizione dei magistrati onorari in servizio, con il fine di evitare la procedura di infrazione già aperta dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia.

L'intervento era stato annunciato, nei giorni scorsi, dalla Guardasigilli, Marta Cartabia.

Giudici onorari in servizio: conferma o indennità forfettaria

Si prevede, così, che i magistrati onorari in servizio al 15 agosto 2017 possono essere confermati a tempo indeterminato, a domanda, sino al compimento del settantesimo anno di età.

Conferma fino a 70 anni mediante procedura valutativa

Ai fini di tale conferma, il Consiglio Superiore della Magistratura procederà a indire tre distinte procedure valutative, da tenersi con cadenza annuale nel triennio 2022/2024.

Le procedure riguarderanno i magistrati onorari in servizio che, rispettivamente, abbiano maturato:

  • oltre 16 anni di servizio;
  • tra i 12 e i 16 anni di servizio;
  • meno di 12 anni di servizio.

Indennità per magistrati onorari non confermati

Rispetto ai magistrati onorari in servizio che non accedano alla conferma - e ciò sia nell'ipotesi di mancata presentazione della domanda, sia in quella di mancato superamento della procedura valutativa - l'intervento prevede il diritto ad una indennità pari, rispettivamente, a:

  • euro 2.500 al lordo delle ritenute fiscali, per ciascun anno di servizio nel corso del quale il magistrato sia stato impegnato in udienza per almeno ottanta giornate;
  • euro 1.500 al lordo delle ritenute fiscali per ciascun anno di servizio prestato nel corso del quale il magistrato sia stato impegnato in udienza per meno di ottanta giornate.

Il tutto, nel limite complessivo pro-capite di 50mila euro, al lordo delle ritenute fiscali.

Nella predetta ipotesi, la percezione dell'indennità comporta rinuncia ad ogni ulteriore pretesa di qualsivoglia natura conseguente al rapporto onorario cessato.

Procedura valutativa di conferma: colloquio orale su caso pratico 

Tornando alle procedure valutative, esse si sostanziano in un colloquio orale, della durata massima di 30 minuti, relativo ad un caso pratico vertente sul diritto civile sostanziale e processuale ovvero sul diritto penale sostanziale e processuale, in base al settore in cui i candidati hanno esercitato, in via esclusiva o comunque prevalente, le funzioni giurisdizionali onorarie.

Le procedure valutative si svolgono su base circondariale e saranno presiedute da una commissione di valutazione composta dal Presidente del tribunale o da un suo delegato, da un magistrato che abbia conseguito almeno la seconda valutazione di professionalità designato dal Consiglio giudiziario e da un avvocato iscritto all'albo speciale dei patrocinanti in Cassazione, designato dal Consiglio dell'Ordine.

Le misure organizzative necessarie per l'espletamento delle procedure valutative saranno dettate da un successivo decreto del Ministro della giustizia, sentito il Csm, che dovrà essere adottato entro sessanta giorni.

La domanda di partecipazione alle procedure valutative comporterà la rinuncia a ogni ulteriore pretesa di qualsivoglia natura conseguente al rapporto onorario pregresso, salvo diritto all'indennità in caso di mancata conferma.

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