Nelle aggregazioni aziendali il bilancio perde la bussola

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Nascono dalla convergenza tra Ifrs e principi contabili statunitensi i nuovi standard sulle aggregazioni aziendali che dal 2009 sostituiranno quelli attualmente in vigore. L’“Ifrs 3” è più solido e chiaro, perché s’irrobustisce del recepimento di tutte le interpretazioni statunitensi dal 2001, ma introduce un’opzione rifiutata dagli americani. Adotta, cioè, quale criterio di contabilizzazione delle aggregazioni aziendali una variante del precedente purchase method, oggi chiamato acquisition method. La differenza tra i due criteri riguarda l’acquisizione di controllo non totalitario. Con il nuovo “Ifrs 3”, l’impresa acquirente di un pacchetto azionario del 51 per cento di un’altra – anziché (come avviene oggi) dover contabilizzare a fair value attività e passività sia di gruppo sia di terzi, mentre per il goodwill si limita ad iscrivere la componente di pertinenza di gruppo – potrà iscrivere in bilancio anche il goodwill di pertinenza di terzi (quello, cioè, delle minoranze che detengono il 49 per cento). Poiché esso non è stato riconosciuto in un prezzo (il gruppo ha comprato solo il 51 per cento), il suo valore va ricavato dalla stima del fair value del 100 per cento dell’entità acquisita. Il nuovo principio introduce la possibilità di contabilizzazione del goodwill delle minoranze. Sarà sufficiente esercitare l’opzione di non iscrivere il goodwill dei terzi per evitare i problemi di stima di un valore così astratto. L’insidia si innesca con il nuovo Ias 27: stabilendo che ogni acquisizione di azioni di minoranza di una società controllata va contabilizzata dal gruppo come riacquisto di azioni proprie, comporta che esercitando l’opzione di non iscrivere il goodwill delle minoranze in sede di business combination, ove si procedesse in seguito all’acquisizione delle azioni di minoranza della controllata (il residuo 49 per cento) il patrimonio netto di gruppo subirebbe una riduzione pari alla differenza tra prezzo di acquisto del pacchetto di minoranza (con il goodwill) e valore contabile del patrimonio di terzi (senza goodwill). Ma non è detto che convenga iscrivere il goodwill delle minoranze, poiché se si verificasse un impairment del goodwill dopo l’acquisizione, il conto economico registrerebbe le riduzioni di valore tanto del goodwill di gruppo quanto del goodwill di terzi. Mentre se si opta per la sola contabilizzazione del goodwill di gruppo si possono evitare le perdite da impairment del goodwill di terzi.
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