No all’uso a fini fiscali dei dati antiriciclaggio

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Il Consiglio nazionale dei ragionieri propone quattro modifiche imprescindibili allo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2005/60/Ce, progettato dal ministero dell’Economia, in merito alla nuova normativa antiriciclaggio. Nello specifico, i ragionieri appongono i loro no: all’utilizzo dei dati raccolti dai professionisti ai fini tributari; alla tenuta di un registro della clientela; all’obbligo di segnalazione per reati diversi dal riciclaggio e dal finanziamento del terrorismo; alla vigilanza ripartita tra più autorità.

Questi i più ferrei paletti alla normativa, ma altri emendamenti sono stati presentati dalla categoria. Tra questi si segnalano quelli relativi alla proposta di individuare i destinatari delle nuove disposizioni secondo i parametri oggettivi anziché soggettivi e quelli che chiedono di eliminare dal Dlgs l’assimilazione tra i professionisti iscritti agli Ordini e quelli che genericamente prestano “in maniera professionale attività in materia di contabilità e tributi”.    

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