Pensione lavoratori precoci: come accedere a Quota 41

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Pensione lavoratori precoci: come accedere a Quota 41

Scade il 1° marzo il termine per inviare la domanda di certificazione del requisito di accesso per la pensione anticipata dei lavoratori precoci.

Pur non essendo perentorio, è bene rispettare tale termine in quanto la presentazione tardiva delle domande espone il lavoratore precoce al rischio di una eventuale insufficienza delle risorse finanziarie stanziate.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire chi rientra nella nozione di lavoratore precoce e in quali casi può anticipare i tempi della pensione.

Quota 41 per i lavoratori precoci

Ai fini dei benefici pensionistici, sono definiti "precoci" i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria INPS, alle sue forme sostitutive o esclusive, che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni.

Tali lavoratori, con almeno 1 anno di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età, possono accedere alla pensione anticipata con un requisito contributivo ridotto a 41 anni (entro il 31 dicembre 2026) a condizione che siano soddisfatti determinati requisiti.

Il beneficio è riconosciuto dall'articolo 1, comma 199, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

La legge di Bilancio 2022 non ha modificato nè i requisiti per accedere al beneficio, nè la platea dei lavoratori beneficiari.

Status di lavoratore precoce

Per aver diritto alla pensione anticipata con Quota 41 i lavoratori precoci devono essere disoccupati o disabili gravi o caregivers o addetti ad attività usuranti o a mansioni gravose.

Disoccupati

I lavoratori precoci devono risultare disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604. Inoltre devono aver integralmente beneficiato e concluso da almeno 3 mesi la percezione dell'indennità di disoccupazione.

Disabili gravi

In alternativa, i lavoratori precoci devono essere disabili con invalidità superiore o uguale al 74%, accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile.

Caregivers

In alternativa, i lavoratori precoci devono assistere, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Addetti ad attività usuranti

In alternativa, i lavoratori precoci devono aver svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo).

Addetti ad attività "gravose"

In alternativa, i lavoratori precoci devono aver svolto attività lavorativa cd. gravosa per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di attività lavorativa e rientrare in una delle seguenti categorie di lavoratori dipendenti:

1. operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

2. conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

3. conciatori di pelli e di pellicce;

4. conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

5. conduttori di mezzi pesanti e camion;

6. personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

7. addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

8. insegnanti della scuola dell'infanzia ed educatori degli asili nido;

9. facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;

10. personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

11. operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;

12. operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;

13. pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;

14. lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;

15. marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Lavoratori precoci: requisiti contributivi

Per fruire della riduzione del requisito contributivo, i lavoratori devono avere maturato almeno 12 mesi di contribuzione “per periodi di lavoro effettivo” prima del compimento dell’età di 19 anni.

L'INPS (circolare n. 99 del 2017) ha chiarito che ai fini della “contribuzione per periodi di lavoro effettivi” va considerata la contribuzione obbligatoria dovuta per i periodi di prestazione effettiva di lavoro espressa in mesi, settimane o giorni riferita all’anzianità contributiva utile per il diritto e la misura secondo le discipline vigenti presso le varie forme assicurative previdenziali.

Sono utili anche i periodi di lavoro all’estero riscattati ed i periodi riscattati per omissioni contributive.

Ai fini del requisito contributivo di 41 anni è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato purchè si perfezioni il requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità disciplinata dalla previgente normativa (circolare n. 35 del 2012) e, su domanda dell’interessato, ottenuta anche cumulando i periodi assicurativi (legge 24 dicembre 2012, n. 228).

Lavoratori precoci: domanda di certificazione del requisito

La domanda di certificazione del requisito di pensione anticipata deve essere presentata online all’INPS, ovvero tramite Contact Center o rivolgendosi a intermediari e patronati entro il 1° marzo.

Solo in caso di esito positivo da parte dell'INPS, il lavoratore precoce può presentare la domanda di pensione anticipata.

La pensione anticipata è corrisposta, una volta cessata l’attività lavorativa, dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Le domande di riconoscimento del beneficio presentate successivamente al 1° marzo e non oltre il 30 novembre sono prese in considerazione soltanto se residuano le risorse finanziarie.

Lavoratori precoci: pensione anticipata e redditi

La pensione anticipata per i lavoratori precoci non è cumulabile con redditi da lavoro subordinato o autonomo prodotti in Italia o all’estero relativamente al periodo di anticipo rispetto ai requisiti vigenti per la generalità dei lavoratori.

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