Per il Fisco in banca una tutela a due vie

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In caso di indagini sui propri rapporti finanziari da parte del Fisco, il contribuente può adottare, in via preventiva, particolari misure cautelari e poi ricorrere in sede giurisdizionale: il ricorso può essere diretto sia a inibire l’attività di controllo sia ad annullare gli atti di accertamento. Le modifiche introdotte negli ultimi due anni in materia di accertamenti finanziari impongono ai contribuenti una maggiore oculatezza nella gestione delle proprie operazioni finanziarie, imponendo scelte più opportune e convenienti, come per esempio:

 

gestire separatamente i conti personali rispetto ai conti dell’impresa o professionali;

le somme che alimentano i conti personali devono essere sempre costituite da trasferimenti tracciabili;

occorre evitare di prelevare dai conti d’impresa o professionali per cassa e, infine, si deve cercare di pagare o farsi pagare fatture e parcelle in modo distinto ed evitare pagamenti complessivi non del tutto identificabili.

 

Il contribuente che ritiene che l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti sia viziata da eccesso di potere può ricorrere dinanzi al Tar per ottenere l’annullamento dell’atto impugnato.

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