Per l’ANCLSU il contributo NASpI non va versato per i licenziamenti disciplinari

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Per l’ANCLSU il contributo NASpI non va versato per i licenziamenti disciplinari

Già in passato l’ANCLSU aveva auspicato un cambiamento di indirizzo da parte del Ministero del Lavoro in ordine all'obbligo per il datore di lavoro di versare il contributo NASpI nei casi di licenziamento per grave inadempimento disciplinare, ritenendo che tale fattispecie non potesse rientrare fra quelle di “disoccupazione involontaria”.

Con la risposta all’interpello n. 13/2015, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha, però, chiarito che appare conforme al dato normativo, specie in ragione della nuova formulazione, considerare le ipotesi di licenziamento disciplinare quale fattispecie della c.d. “disoccupazione involontaria” con conseguente riconoscimento della NASpI, posto anche che l’adozione del provvedimento disciplinare è sempre rimessa alla libera determinazione e valutazione del datore di lavoro e costituisce esercizio del potere discrezionale.

Tuttavia, l’ANCLSU, con nota del 30 aprile 2015si dichiara non convinta della risposta ministeriale, in quanto “le argomentazioni esposte appaiono insoddisfacenti e dettate da una concezione dei rapporti di lavoro che pare risentire di una pregiudiziale pro-labour che, soprattutto in un caso del genere, appare ingiustificata”.

In ogni caso, anche a voler seguire il ragionamento del Ministero – continua la nota - si dovrebbe escludere dalla tutela quanto meno il lavoratore licenziato per motivi disciplinari che abbia rinunziato a impugnare il licenziamento (o esplicitamente o tacitamente, mediante decorso del termine di decadenza).

Per il Sindacato dei CdL, ciò che il Ministero non pare considerare è che il trattamento assistenziale in esame è, in misura rilevante, finanziato con un contributo straordinario posto a carico del datore di lavoro e che appare estremamente iniquo pretendere tale contributo in riferimento a un lavoratore che si sia reso responsabile di condotte altamente riprovevoli.

Quindi, in attesa che la situazione interpretativa si chiarisca, l’ANCLSU ritiene opportuno che il versamento contributivo NASpI, in caso di lavoratore licenziato per motivi disciplinari, sia prudenzialmente effettuato ma accompagnandolo da una formale riserva di ripetizione che si potrà successivamente far valere dinanzi al Giudice del lavoro.

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