Reddito di cittadinanza sospeso: le soluzioni del Governo

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Reddito di cittadinanza sospeso: le soluzioni del Governo

Il Reddito di cittadinanza e la sua sospensione sono il leitmotiv degli ultimi giorni. Comunicazioni e interlocuzioni si sono susseguite freneticamente con lo scopo primario di definire il quadro normativo vigente e le soluzioni adottabili e quelle già adottate. A queste si aggiungono ora le indicazioni fornite dalla Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel corso del question time svoltosi alla Camera il 2 agosto 2023.

Sono tre le interrogazioni a risposta immediata presentate. Alla Ministra del Lavoro si è chiesto, nel dettaglio, di ripristinare l'erogazione del reddito di cittadinanza, anche in considerazione delle criticità e delle ricadute sui servizi sociali e sui centri per l'impiego (n. 3-00575) e della situazione in cui versano le fasce più deboli dei beneficiari e all'attuale contesto sociale (n. 3-00576) nonché di approfondire gli intendimenti in ordine al superamento delle condizioni di disagio per i nuclei familiari coinvolti dalla sospensione dell'erogazione del reddito di cittadinanza (n. 3-00577).

Ma andiamo con ordine e torniamo all’origine.

Sospensione del Reddito di cittadinanza

Da agosto 2023, a seguito del pagamento della rata di luglio 2023, si profila (legge 29 dicembre 2022, n. 197, cd. legge di Bilancio 2023, decreto - legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito con modificazioni con legge 3 luglio 2023, n. 85, cd. decreto lavoro, comunicato stampa del 28 luglio 2023, messaggio INPS n. 2835 del 31 luglio 2023) per i percettori del Reddito di cittadinanza la seguente situazione.

Ai nuclei familiari al cui interno siano presenti persone disabili (come definite ai sensi del Regolamento in materia di ISEE, di cui al D.P.C.M. 159/2013), minorenni o persone con almeno 60 anni di età la fruizione del Reddito di cittadinanza è ammessa senza il limite delle 7 mensilità e, comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Per i nuclei familiari che non si trovano nella situazione prima illustrata si opererà nel seguente modo.

I percettori di reddito di cittadinanza per i quali venga comunicata la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il termine di 7 mesi e, comunque, non oltre il 31 ottobre 2023, continueranno a fruire della prestazione fino al 31 dicembre 2023.

La presa in carico da parte dei servizi sociali riguarda solo chi si trova in una situazione di particolare disagio sociale e che sia difficilmente inseribile in un percorso di attivazione lavorativa.

Dal 1° gennaio 2024, a costoro e ai nuclei percettori di Rdc con persone disabili, minorenni, ultrasessantenni è potenzialmente destinata la nuova misura dell’assegno di inclusione (ADI).

Per gli attivabili al lavoro, dal 1° settembre 2023, è invece stata istituita la nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL) per la frequenza ai percorsi di formazione o delle altre iniziative formative previste dal patto di servizio personalizzato.

Mancata rete di protezione e congestione amministrativa

Chiarito il quadro generale, focalizziamo l’attenzione ora sugli intendimenti del Governo emersi nel corso del question time alla Camera del 2 agosto 2023.

Gli interroganti hanno evidenziato, in particolare, la mancata rete di protezione per le persone in condizioni di disagio sociale che non sanno se verranno prese in carico dai servizi sociali e delle persone attivabili al lavoro che “bene che gli vada, devono aspettare di capire quando e come verrà attivato un sostegno temporaneo e legato solo alla fortuna di essere attivato in un corso di formazione”.

La situazione venutasi a creare rischia inoltre di mettere in crisi le amministrazioni comunali e locali.

Si chiede infine, data la serietà del problema, un provvedimento urgente per dare una risposta più adeguata alle 169.000 famiglie che si sono viste sospendere il Reddito di cittadinanza con SMS o una e-mail.

Le iniziative del Governo

La Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha innanzitutto escluso il rischio di esplosione di “una bomba sociale”. Dalle interlocuzioni con il Ministero dell'interno non sono emerse infatti particolari turbative sociali.

Andando poi ai numeri, la Ministra del Lavoro fa presente che, con riferimento ai nuclei familiari che hanno ricevuto l'avviso di sospensione, 112.000 di questi sono attivabili sul patto del lavoro e il 35% di questi ultimi risulta iscritto a una delle misure di politiche attive previste e quindi godrà del beneficio dal 1° settembre 2023.

Per quanto riguarda, invece, i nuclei in condizione di fragilità, i servizi sociali hanno già avviato la fase della valutazione multidimensionale successiva alla presa in carico, avvenuta, per 88.000 soggetti, dai primi giorni del mese di luglio.

Inoltre, si fa presente che alcune regioni hanno comunicato di aver già avviato una proficua collaborazione con le sedi territoriali dell'INPS. Il Ministero del lavoro, le regioni, i servizi sociali, i centri per l'impiego e l'INPS stanno collaborando per garantire a ciascuno, in relazione ai propri bisogni, il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.

La Ministra del Lavoro rende noto che si è svolto un tavolo di aggiornamento sui lavori in corso, con la presenza di rappresentanti delle regioni, di ANPAL e ANPAL Servizi, per fare il punto insieme sullo stato di attuazione delle misure, soprattutto in vista della data del 1° settembre prossimo, con l'avvio del supporto per la formazione e il lavoro.

Per velocizzare la presa in carico di tutti i potenziali beneficiari delle nuove misure, il Ministero del Lavoro, fa presente la Ministra Calderone, sta seguendo inoltre il potenziamento della rete territoriale dei centri per l'impiego, in linea con gli obiettivi del PNRR.

Al 31 dicembre 2022, 327 centri per l'impiego presentano uno stato di avanzamento delle attività superiore al 50% e tra questi, 274 centri per l'impiego hanno completato almeno la metà delle attività programmate a livello regionale. Inoltre, quanto alla capacità dei centri per l'impiego di sostenere e gestire il patto di servizio personalizzato, si rappresenta che, al 30 giugno 2023, dall'avvio del programma GOL, sono state prese in carico 1,3 milioni di persone.


Con riferimento al supporto per la formazione e il lavoro attivo dal 1° settembre 2023 e all'assegno di inclusione operativo dal 1° gennaio 2024, sono in corso attività di comunicazione radio e TV e informazione attraverso help desk dedicato sul sito del Ministero, nonché, con particolare riferimento all'assegno di inclusione, webinar formativi per gli operatori dei comuni e degli ambiti territoriali.

Insomma, ha chiosato la Ministra del Lavoro, “l’’attenzione del Governo è rivolta a garantire un sostegno continuo ai nuclei familiari più vulnerabili sino all'entrata in vigore del nuovo assegno di inclusione”.

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