Stretta sugli omessi contributi

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La Cassazione penale, con la sentenza n. 15764 depositata il 16 aprile scorso, entra nel merito dei parametri quantitativi da considerare per attribuire rilevanza penale alla condotta del datore di lavoro. A proposito del reato di omessa presentazione delle denunce mensili obbligatorie (nel caso Dm10) la Corte spiega che scatta quando il mancato versamento è superore al maggiore importo tra 2.582 euro mensili ed il 50% dei contributi complessivamente dovuti con riferimento al mese (Finanziaria 2001). Oltre alla sanzione pecuniaria se tale soglia di rilevanza viene superata si può incorrere in una condanna fino a due anni di reclusione. Il nodo sciolto dalla sentenza è sul significato da attribuire all’avverbio “complessivamente” che la difesa interpretava nel senso che ci si dovesse riferire alla totalità dei contributi dovuti e non ad una sola mensilità. Ma la Cassazione chiarisce che il calcolo deve essere ancorato a dati omogenei e coerenti con l'ambito temporale cui si riferisce la norma: la dilatazione del periodo di tempo da considerare per la rilevanza penale porterebbe all’introduzione nel calcolo di dati variabili con il rischio di dar luogo ad effetti distorsivi.
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