Uffici giudiziari a rischio collasso

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All'indomani dell'approvazione in senato del Dl sulla sicurezza, avvocati e magistrati avanzano alcune perplessità, in particolare, su due emendamenti finalizzati a velocizzare la giustizia penale che hanno sancito la priorità, per l'assegnazione dei ruoli da parte del giudice, dei delitti puniti con l'ergastolo o con la reclusione superiore a dieci anni, e la sospensione di tutti i processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 che si trovino in una fase compresa tra l'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. Tale sospensione avrà durata di un anno e congelerà i tempi della prescrizione. Critico nei confronti delle nuove misure è Oreste Dominioni, presidente dell'Unione camere penali, il quale sottolinea come solo con un impegno di riforma organico si possa uscire dalla crisi del settore giustizia. I principi costituzionali devono essere fermi e validi per tutti. Risulta inaccettabile, infatti, che si vengano a creare delle differenziazioni di trattamento per alcuni imputati. L'Unione camere penali sottolinea che tutti i processi in corso devono essere celebrati. I meccanismi che regolano l'azione penale devono essere modificati nel contesto di una riforma complessiva che preveda stanziamento di mezzi, risorse e uomini mentre, in ogni caso, la ricerca di efficienza giudiziaria non può compromettere la qualità del processo. L'accertamento dei fatti, continua l'Ucpi, deve avvenire in tempi ragionevoli ma anche in modo adeguato alle necessità. Le riforme non devono essere fatte solamente in considerazione della situazione contingente ma devono essere ponderate perché giuste e necessarie. Michelina Grillo, presidente dell'Oua definisce il provvedimento come legittimo ma, denunciando una mancata valutazione dei costi/benefici della norma da parte della maggioranza, sottolinea che gli adempimenti legati alla sospensione e ripresa del processo comporteranno un aumento del carico di lavoro degli uffici giudiziari, problemi in ordine ai processi con più imputati in cui solo alcuni vogliano avvalersi della sospensione, disparità causate dalla selezione delle cause, penalizzazione delle parti civili, inattività forzata degli uffici più piccoli. La sospensione, in definitiva, rischia di far aumentare l'inefficienza del sistema giustizia.

Infine, il Csm sta predisponendo le linee essenziali per chiarire ed uniformare il funzionamento delle procure in funzione delle recenti riforme che hanno aumentato l'autonomia ed il potere dei procuratori capo e modificato la normativa degli uffici giudicanti e dei magistrati. L'obiettivo è di evitare difformità di comportamento da un ufficio all'altro.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 17 – Csm chiama i procuratori
  • ItaliaOggi, p. 17 – Uffici giudiziari a rischio collasso – Pittelli
  • ItaliaOggi, p. 17 – Non compromettere la qualità del rito – Dominioni

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