Ultimi ritocchi al decreto semplificazioni fiscali in materia di Imu

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Continuano i ritocchi al decreto semplificazioni fiscale, che il 18 sera ha ottenuto l’approvazione della Commissione Finanze della Camera, su richiesta della Commissione Bilancio, su alcuni punti ancora controversi: Imu e indennizzi per la mancata partecipazione all'asta sulle frequenze Tv.

Il provvedimento, con ben undici correzioni e una raccomandazione sulle coperture agli sconti Imu, è atteso nuovamente il 19 aprile nell’Aula della Camera per ricevere il voto di fiducia, prima di passare al Senato dov’è attesa l’approvazione definitiva, entro il 1° maggio.

Proprio il capitolo Imu è quello su cui si è concentrata di più l’attenzione della Commissione Bilancio, impegnata a verificare il pieno rispetto del vincolo di copertura imposto dall'articolo 81 della nostra Costituzione. Obiettivo è quello di trovare un’adeguata copertura finanziaria per compensare gli sconti Imu dell’ultima ora.

Tra questi, da segnalare gli sconti previsti per anziani e ospiti di case di cura oltre che quelli per gli italiani che risiedono all’estero e possiedono nel nostro Paese una casa non affittata. La scelta dei comuni di agevolarli con aliquota ridotta e detrazioni previste per la prima casa, comporterà necessariamente un aggravio per gli stessi enti locali, che dovranno farsi carico interamente della mancata entrata. Dal momento che lo Stato non potrà risentire di questa decisione, i comuni saranno costretti a far fronte al costo, attingendo dalla propria quota Imu. La modifica di ieri sera ha, dunque, previsto che i Comuni potranno decidere se applicare o meno gli sconti, ma lo Stato non rinuncerà alla sua quota di imposta, prelevata sulle seconde case.

Per quanto riguarda i coniugi separati è stato poi precisato che, nel caso di separazione o divorzio, pagherà l'Imu chi resta nella casa, chi ha dunque un “diritto di abitazione” anche se non necessariamente ne è proprietario.

Per i terreni e case di collina e montagna, lo sconto è previsto per i fabbricati rurali ad uso strumentale che sono ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani. I fabbricati rurali a uso abitativo pagano, invece, l'Imu, con moltiplicatore 160. I terreni agricoli montani o collinari sono esentati da Imu per espressa disposizione del comma 8, art. 9 del dlgs 23/2011 (federalismo fiscale). È stata poi introdotta una franchigia (massima di 6mila euro) sull’Imu dovuta per i terreni agricoli posseduti e coltivati da coltivatori diretti e Iap. Lo scopo è quello di “salvare” i piccoli appezzamenti di terreno. Analogamente, è stata prevista una riduzione d’imposta, di valore percentuale variabile in base al valore dei terreni e con un abbattimento potenziale del valore degli stessi terreni su cui calcolare l’imposta, fino a 32mila euro.
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