Privacy. Videosorveglianza e intelligenza artificiale: Comune sanzionato

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Privacy. Videosorveglianza e intelligenza artificiale: Comune sanzionato

Il Garante per la Privacy ha sanzionato il Comune di Trento per il trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito di progetti di ricerca scientifica che prevedevano l'utilizzo dell'Intelligenza artificiale sui dati dei filmati acquisiti tramite telecamere di videosorveglianza installate nel territorio per finalità di sicurezza urbana, nonché dell’audio ottenuto da microfoni appositamente collocati sulla pubblica via.

E' quanto si apprende da un comunicato del Garante per la protezione personale dei dati del 25 gennaio 2024.

Secondo quanto si apprende, i dati, immediatamente anonimizzati dopo la raccolta, venivano analizzati dal Comune per rilevare in maniera automatizzata, mediante tecniche di AI, eventi di rischio per la pubblica sicurezza.

Oltre all’acquisizione dei filmati di videosorveglianza, il sistema prevedeva la raccolta e l’analisi di messaggi e commenti d’odio pubblicati sui social, rilevando eventuali emozioni negative ed elaborando informazioni d’interesse per le Forze dell’ordine, allo scopo di identificare rischi e minacce per la sicurezza dei luoghi di culto.

Il Garante, in proposito, ha rilevato molteplici violazioni della normativa privacy:

  • l'Ente comunale aveva omesso di comprovare la sussistenza di un quadro giuridico idoneo a giustificare i trattamenti dei dati personali - relativi anche a reati e a categorie particolari - e la conseguente ingerenza nei diritti e nelle libertà fondamentali delle persone;
  • i trattamenti effettuati erano altresì illeciti, considerato che i dati venivano condivisi anche con soggetti terzi, tra cui i partner di progetto;
  • risultavano insufficienti le tecniche di anonimizzazione impiegate per ridurre i possibili rischi di reidentificazione per gli interessati;
  • sotto il profilo della trasparenza, il Comune aveva omesso di descrivere, compiutamente, i trattamenti nelle informative di primo e di secondo livello, come la possibilità che anche le conversazioni potessero essere registrate dai microfoni installati sulla pubblica via.

Il Comune, in definitiva, è stato multato con una sanzione pari ai 50mila euro e dovrà cancellare i dati trattati in violazione di legge.

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