Visco Sud, spazio in bilancio

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Il Quotidiano torna sull’argomento più volte dibattuto in questi ultimi giorni relativo alla nuova Visco Sud (si veda a tal proposito la circolare n. 38/E/2008). Si tratta di un credito d’imposta per gli investimenti al Sud che deve essere considerato come un bonus automatico. Il diritto alla sua fruizione nasce nel momento in cui il costo cui l’incentivo può essere riferito inizia a diventare di “competenza”. Al momento, però, non è ancora pronto lo sche che l’agenzia delle Entrate deve mettere a punto circa il “formulario” da inviare al Centro operativo di Pescara. Sul piano civilistico il beneficio matura sulla base delle indicazioni che sono contenute nell’articolo 109 del Tuir. Essendo un aiuto attribuito per favorire l’acquisto di cespiti a utilità pluriennale, tecnicamente il credito d’imposta per gli investimenti si qualifica come un contributo in conto impianti che partecipa, come elemento positivo, alla determinazione del reddito d’esercizio seguendo la via utile del cespite a cui si riferisce. Questi principi devono essere tenuti in considerazione, sul piano civile, da chi si appresta a chiudere il bilancio 2007 di quei soggetti che, avendo realizzato investimenti agevolabili, hanno maturato il diritto al beneficio.

Il decreto ministeriale previsto dalla Finanziaria 2007, pubblicato venerdì 18 aprile sulla “Gazzetta Ufficiale”, chiarisce che il credito d’imposta per agevolare l’attività di sviluppo (previsto appunto dalla legge n. 296/06) dovrà essere gestito con una particolare cura in fase di rendicontazione. Si legge nel provvedimento che le imprese sono tenute a conservare tutta la documentazione per dimostrare l’ammissibilità e l’effettività dei costi sulla base dei quali è stato determinato l’importo dell’incentivo.

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