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Giuseppe Moschella

Giuseppe Moschella si è laureato in Economia del Commercio Internazionale e dei Mercati Valutari presso l’Università di Napoli, lavora nel campo della consulenza fiscale e tributaria da oltre 12 anni. Ha conseguito l’abilitazione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile maturando esperienza come revisore degli Enti Locali. Durante gli anni si è specializzato sulle diverse tematiche fiscali/tributarie, nella consulenza alle PMI e agli Enti No Profit occupandosi anche di finanziamenti europei. Parallelamente all’attività di Dottore Commercialista ha iniziato nel 2008 l’attività editoriale collaborando con alcune redazioni e società di consulenza e formazione. Interessato alla normativa fiscale e tributaria, segue costantemente la materia e le sue frequenti evoluzioni. Nella Redazione della Testata giornalistica eDotto si occupa della redazione di articoli, circolari operative, approfondimenti e guide operative fiscali e tributarie.

Tutta la redazione Edotto vanta una specializzazione comprovata nell'ambito dell’informazione tecnico-normativa per Professionisti, Associazioni ed Aziende. Informa, ogni giorno, gli oltre 53000 utenti attraverso le 20 linee editoriali con aggiornamento quotidiano, settimanale, quindicinale e mensile. Pubblica - sul portale www.edotto.com - articoli, approfondimenti e prontuari.


Patent Box, nuovi chiarimenti

La legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Legge di Stabilità 2015) ha istituito il Patent Box la cui normativa, successivamente modificata dall’articolo 5 del decreto legge n. 3 del 24 gennaio 2015 (decreto “Investment Compact”), prevede un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, nonché di processi formule e informazioni, relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, con lo scopo di incentivare gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo. L’applicazione del Patent Box presuppone la sottoscrizione di un accordo preventivo con l’Agenzia delle Entrate sui metodi di calcolo per la determinazione del contributo e del reddito agevolabile. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate indica le modalità e i termini di presentazione delle istanze di accesso alla procedura, inoltre una circolare fornisce alcuni chiarimenti su modalità ed effetti derivanti dall’esercizio dell’opzione, e in particolare sulle modalità di accesso alla procedura di ruling.


Super Ammortamento per beni strumentali

Il disegno di legge di stabilità 2016 presentato in Senato prevede una misura che interessa le imprese e i professionisti, e che riguarda gli ammortamenti. Naturalmente la disposizione normativa potrà subire delle modifiche nel corso dell’iter di approvazione, e inoltre sarà necessario individuare le coperture finanziarie.

L'intervento legislativo merita tuttavia di essere analizzato in quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali effettuati da imprese e professionisti nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016, e se l’agevolazione dovesse essere approvata in via definitiva permetterà di ottenere un interessante risparmio IRES. L’agevolazione, in pratica, prevede l'incremento del costo di acquisto fiscale del bene del 40%, per poi calcolare gli ammortamenti rimanendo fisse le percentuali previste dal Decreto Ministeriale 31.12.1998. Dal punto di vista contabile non vi sono cambiamenti e la maggiore deduzione sarà operata in Unico con una variazione in diminuzione.


Abuso del diritto ed elusione fiscale

La disciplina dell’abuso del diritto è stata inserita nel decreto legislativo 128 del 5 agosto 2015 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 190 il 18 agosto 2015. Il D.Lgs. 128/2015 nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale di cui alla legge 23/2014, dà una definizione a livello legislativo dell’abuso del diritto e in attuazione a quanto previsto dalla legge delega, l’articolo 1 del citato decreto “disciplina dell’abuso del diritto o elusione fiscale”, ha disposto l’abrogazione dell’ art. 37-bis del D.P.R. 600/73 (disposizioni antielusione) e introduce il nuovo articolo 10-bis nella Legge 212/2000 (Statuto dei diritti del Contribuente) che individua i presupposti dell’abuso del diritto. In particolare, l’articolo 5 della citata legge delega ha attribuito al Governo il compito di procedere alla revisione delle vigenti disposizioni antielusive “al fine di unificarle al principio generale del divieto dell’abuso del diritto”, in aderenza ai principi e ai criteri direttivi contenuti nella raccomandazione della Commissione Europea sulla pianificazione fiscale aggressiva n. 2012/772/UE del 6 dicembre 2012.


Le nuove istanze di interpello

Lo scorso 7 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.233) il D.Lgs. 156/2015 il quale si occupa anche delle misure per la revisione degli interpelli e del contenzioso tributario. Il citato decreto attuativo della legge delega n. 23 del 11 marzo 2014 (art. 6, comma 6 e art. 10, comma 1, lettere a e b), ha l’obiettivo di apportare la semplificazione delle procedure, e una maggiore certezza dei tempi di risposta dell’interpello. Le misure previste entreranno in vigore dal prossimo anno.

Nello specifico l'articolo 1 del decreto prevede alcune fondamentali modifiche dell'articolo 11 dello Statuto dei diritti del contribuente. Oltre ai tempi certi di risposta l’obiettivo è quello di abolire l’obbligatorietà dell’interpello (salvo alcuni casi), viene inoltre prevista una generale non impugnabilità delle risposte, e la possibilità di non adeguarsi alle indicazioni fornite, potendo giustificare successivamente il motivo del “comportamento fiscale”.


Principali novità sulla riscossione

La legge 23/2014 ha conferito al Governo la delega di introdurre norme volte ad armonizzare le rateazioni dei debiti fiscali. L’attuazione della delega è avvenuta con il D.Lgs. n. 159 del 24 settembre 2015 (pubblicato nella G.U. n. 233 del 7 ottobre 2015) in vigore dal 22 ottobre 2015, che ha riformato il sistema della riscossione, rivedendo in particolare alcune procedure che riguardano gli istituti della rateazione. Il decreto riguardante le misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione, ha come obiettivo quello di creare un sistema che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, prevedendo forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose. La finalità degli interventi è anche quella modificare le rigidità normative presenti.