Assegno al figlio che si licenzia

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La Cassazione, con decisione n. 24018 depositata il 24 settembre scorso, ha riconosciuto il dovere di mantenimento di un padre nei confronti del figlio ventenne che, dopo diversi anni da operaio, aveva lasciato il lavoro per dedicarsi a divenire parrucchiere, occupazione questa a lui più consona. Il padre, divorziato e con nuova famiglia, si era opposto, con ricorso innanzi alla Suprema Corte, alla decisione con cui i giudici di merito gli avevano imposto il pagamento di un assegno mensile che avesse consentito al figlio di partecipare ad un corso di formazione professionale. I giudici di Cassazione, respingendo le doglianze del ricorrente, hanno però confermato le precedenti decisioni di merito, precisando che “i doveri dei genitori si prolungano finché le caratteristiche d'età del figlio, benché maggiorenne, si rendano compatibili con ansie di cambiamento e di accrescimento culturale e professionale”.
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