Black-list Fisco all’angolo

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Sempre più spesso il si va incontro a delle riprese fiscali basate sulla violazione dell’onere di indicare separatamente, nel modello Unico, i costi provenienti da imprese domiciliate in Paesi a bassa fiscalità (articolo 110, comma 11 del Tuir), con la conseguenza dell’indeducibilità del costo e dell’applicazione delle conseguenti sanzioni. Si tratta di rilievi considerati profondamente iniqui dal contribuente e a cui non si riesce ancora a trovare una soluzione coerente. Il 15 novembre 2005 è stata presentata al Governo un’interrogazione parlamentare (la n.0-0495, Maurizio Leo) con la quale è stato chiesto:

 

- se era possibile sanare questa violazione attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa, ai sensi dell’articolo 2, comma 8 del Dpr 322/98, anche nell’ipotesi in cui siano già in atto accessi, ispezioni o verifiche da parte dell’Amministrazione finanziaria;

- se, in tal caso, fosse applicabile la sanzione nel minimo edittale di 258 euro, prevista dall’articolo 8, comma 1, del Dlgs 471/97.

 

In risposta al quesito, nell’articolo di oggi, è riportato uno stralcio della risposta fornita dal sottosegretario all’Economia, Daniele Molgora, in cui si rileva il principio della tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente a cui si riconosce la possibilità di “rimediare errori od omissioni della dichiarazione anche in casi, come quello in esame, in cui i citati commi 8 e 8-bis non sono applicabili, a condizione, ovviamente, che le susseguenti iniziative, volte all’integrazione della dichiarazione, non contrastino con le finalità della norma violata”. L’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 12 del 17 gennaio confermato tale impostazione.

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