Casse ingabbiate da 59 minimi rigidi

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Oltre al Fisco, Inps e Inail anche le Casse dei professionisti devono sottostare ai minimi di pagamento che ogni anno vengono rivisti e adeguati all’indice Istat, gettando così nel caos i contribuenti che devono riuscire a far fronte a ben 59 minimali contributivi. Tredici Casse su 18 enti previdenziali, che rappresentano 22 Albi professionali, prevedono il versamento di un minimo obbligatorio sia per il contributo soggettivo sia per quello integrativo. Il contributo soggettivo può variare dal 2 al 4%, mentre l’integrativo si colloca dall’8 al 17%. Solo per gli avvocati il pagamento non scatta nel caso in cui la somma delle eccedenze, rispetto ai minimi obbligatori, è pari o inferiore a 5 euro. Per la quasi totalità delle Casse l’imponibile del contributo soggettivo corrisponde al reddito netto professionale indicato in Unico, già arrotondato all’unità di euro. Per il contributo integrativo, invece, la base imponibile su cui applicare la maggiorazione del 2 o del 4% è costituita dal volume d’affari, al netto del rincaro, già assoggettato all’Iva, secondo la legge 85/95. Per l’elenco delle percentuali, degli imponibili e dei minimali per il pagamento dei contributi dovuti dai professionisti alle proprie Casse di previdenza si rimanda alla tabella allegata all’articolo.  

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