Casse, titoli a rischio nascosto

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Le autorità di vigilanza hanno acceso l’attenzione sui titoli in cui gli enti previdenziali investono: sono obbligazioni strutturate spesso garantite a scadenza, agganciate a titoli, indici, panieri di titoli o di fondi o, ancora, a strategie algoritmiche. Offerte dalle strutture bancarie alle Casse previdenziali, consentono sì gli investimenti nei mercati senza che sia messo a rischio il capitale ma sono titoli di debito complessi con tecnicalità che talvolta, nelle centinaia di pagine delle loro note di accompagnamento (term sheet), rivelano rischi nascosti. E sono illiquide, cioè non scambiate sui mercati non regolamentati. Caratteristriche ideali perché siano i candidati maggiori a soft commission (commissioni “sotterranee”) da banche a investitori. Ragioni, tutte queste, che ne impediscono l’impiego in numerose gestioni previdenziali. L’obiettivo della vigilanza è allora spingere per una maggiore trasparenza della gestione finanziaria delle Casse, utilizzando ad esempio una banca depositaria che investa e riscatti secondo regole precise, non a discrezione dei soggetti deputati (talvolta le obbligazioni sono emesse da società veicoli off-shore).
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