Cessione opere fotografiche, Iva ridotta solo per l’autore

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Cessione opere fotografiche, Iva ridotta solo per l’autore

Il 22 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 140, fornendo un chiarimento rilevante per il settore del mercato dell’arte, con particolare riferimento al regime IVA applicabile alla cessione di fotografie artistiche. Il documento interviene in un momento cruciale, segnato da attese significative per l’attuazione della Direttiva UE 2022/542, che mira ad armonizzare le aliquote IVA applicabili alle opere d’arte nei diversi Stati membri.

Il caso

Nel caso analizzato dalle Entrate, l’istante è una società operante nel settore della produzione e commercializzazione di opere d’arte fotografiche, che si avvale della collaborazione di un artista con cui ha instaurato un rapporto di lavoro subordinato. Le opere in questione consistono in fotografie artistiche, uniche o in tiratura limitata, stampate su diversi supporti (carta, vetro, metallo, tessuto), ciascuna accompagnata da certificato di autenticità, firma dell’autore e numerazione progressiva, con un massimo di 30 esemplari per opera.

La società ha rivolto all’Agenzia delle Entrate un quesito volto a verificare la possibilità di applicare l’aliquota IVA ridotta del 10%, prevista dal n. 127-septiesdecies della Tabella A, Parte III, allegata al DPR 633/1972, alle cessioni di tali fotografie. In particolare, si chiedeva se tale agevolazione potesse trovare applicazione anche nel caso in cui la cessione non fosse effettuata direttamente dall’artista, ma dalla società stessa, in qualità di datore di lavoro. Inoltre, si sollevava il dubbio circa l’applicabilità dell’aliquota ridotta anche qualora le fotografie fossero stampate su supporti diversi dalla carta. La richiesta mirava a chiarire l’estensione soggettiva e oggettiva del beneficio IVA agevolato alla luce della normativa interna e degli orientamenti comunitari più recenti.

Agenzia delle Entrate nega l’aliquota IVA ridotta

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 140/2025, ha negato la possibilità di applicare l’aliquota IVA ridotta del 10% alle cessioni di fotografie artistiche effettuate dalla società istante, assumendo una posizione divergente rispetto all’interpretazione proposta dal contribuente. Secondo l’Amministrazione finanziaria, la normativa vigente — in particolare il n. 127-septiesdecies della Tabella A, Parte III, allegata al DPR 633/1972 — limita espressamente l’applicazione dell’aliquota agevolata alle sole cessioni effettuate da soggetti ben definiti: l’autore dell’opera, i suoi eredi o legatari. La società, pur vendendo opere realizzate da un dipendente artista, non rientra in alcuna di queste categorie, e pertanto le sue cessioni sono soggette all’aliquota ordinaria del 22%.

L’Agenzia giustifica questa posizione richiamandosi a un’interpretazione rigorosa della normativa nazionale, che non ha ancora recepito le modifiche introdotte dalla Direttiva UE 2022/542, la quale ha abrogato il meccanismo che permetteva trattamenti IVA differenziati in base alla figura del cedente. Inoltre, viene ribadito che la legge delega per la riforma fiscale (Legge n. 111/2023), pur prevedendo l’estensione dell’aliquota ridotta anche alle cessioni da parte di soggetti diversi dall’autore, non è stata ancora attuata con provvedimenti esecutivi. In assenza di un intervento legislativo nazionale coerente con la direttiva europea, l’Agenzia ritiene di non poter ampliare in via interpretativa l’ambito soggettivo della norma agevolativa, restando vincolata all’attuale formulazione letterale delle disposizioni interne.

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