Consulta: nuove regole dei giudizi, ascolto della società civile

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Consulta: nuove regole dei giudizi, ascolto della società civile

Tutte le formazioni sociali senza scopo di lucro e i soggetti istituzionali portatori di interessi collettivi o diffusi attinenti alla questione in discussione, potranno presentare brevi opinioni scritte per offrire alla Consulta elementi utili alla conoscenza e alla valutazione del caso sottoposto al suo giudizio.

E’ quanto dispone il nuovo articolo 4-ter delle “Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale”, approvato con una delibera dell’8 gennaio 2020 a modifica delle norme che regolamentano i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

Lo ha reso noto l’Ufficio stampa della Consulta con comunicato dell’11 gennaio 2020, dove si annuncia che la Corte si apre all’ascolto della società civile (soggetti istituzionali, associazioni di categoria, organizzazioni non governative).

Quest’ultima – viene sottolineato - potrà far sentire la propria voce sulle varie questioni discusse davanti alla giurisdizione della Corte.

Giudizi davanti alla Corte costituzionale: le altre novità

La deliberazione – si legge ancora nella nota - è stata assunta in linea con la prassi di molte Corti supreme e costituzionali di altri Paesi, e prevede anche un’ulteriore modifica: si tratta del nuovo articolo 14-bis delle Norme integrative, introduttivo della possibilità di convocare esperti di chiara fama, qualora si ritenga necessario acquisire informazioni su specifiche discipline.

Confronto, questo, che si terrà in camera di consiglio, alla presenza delle parti del giudizio.

Nei giudizi in via incidentale, proposti da un giudice nel corso di un giudizio civile, penale o amministrativo, potranno inoltre intervenire, oltre alle parti di quel giudizio e al Presidente del Consiglio dei ministri (o al Presidente della Giunta regionale, nel caso di legge regionale) “anche altri soggetti, sempre che siano titolari di un interesse qualificato, inerente in modo diretto e immediato a quel giudizio”; soggetti, questi, che potranno altresì essere autorizzati ad accedere agli atti del processo costituzionale, anche prima dell’udienza.

Tutte queste modifiche – fa sapere la Corte - entreranno in vigore a seguito della loro pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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