Decreto Energia, incentivi per rinnovabili

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Decreto Energia, incentivi per rinnovabili

Al via nuovi incentivi alle aziende energivore per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili e gas a prezzo vantaggioso per le aziende gasivore e nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi. Sono alcuni delle novità contenute nel nuovo decreto legge recante “disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”, approvato dal Consiglio dei Ministri nell’assemblea tenuta il 27 novembre 2023 a Palazzo Chigi.

Assenti, invece, le norme riguardanti la proroga del mercato tutelato per i clienti non vulnerabili dell’elettricità, che scadrà dunque il 10 gennaio 2024. L’esclusione è da imputare alle verifiche da svolgere per non provocare attriti con la UE.

Ci sarà una norma apposita per mantenere nel mercato tutelato i clienti vulnerabili, anziani over 75, portatori di handicap, famiglie in disagio economico.

Nuovo Decreto Energia: imprese energivore e gasivore

A margine della riunione dell’esecutivo, le parole del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto: “Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”.

Ma vediamo i punti principali del nuovo provvedimento, in attesa che venga pubblicato ufficialmente nella Gazzetta.

Al fine di accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile, in presenza di più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie, gli enti concedenti, ai fini dell’individuazione del concessionario, attribuiscono una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il bisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).

Dal lato energia, poi, viene disposto un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile. Nelle more dell’entrata in funzione degli impianti, il Gse potrà anticipare gli effetti della realizzazione degli stessi garantendo per i primi tre anni forniture di energia rinnovabile, da restituire nei successivi venti anni.

Sul fronte del gas, per mille aziende gasivore - della siderurgia, della carta e del vetro – si prevede l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, a un prezzo che rifletta il costo di produzione più il congruo tasso di remunerazione, a fronte dell’impegno dei soggetti interessati a cedere quantitativi di gas al GSE.

Nuovo Decreto Energia: altre misure

Dal comunicato governativo rilasciato a fine seduta del 27 novembre 2023 emerge la previsione di altre misure:

  • semplificazioni per il geotermoelettrico, in particolare per quanto riguarda l'assegnazione delle concessioni;
  • sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l’individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti;
  • misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche, con la realizzazione di condensatori ad aria.

Inoltre per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione, l’autorità competente può chiedere al concessionario uscente di presentare, non oltre il 30 giugno 2024, un piano pluriennale di investimenti, avente a oggetto:

a) interventi di manutenzione e di miglioramento tecnologico degli impianti in esercizio, anche volti alla riduzione delle emissioni;

b) interventi minerari per recuperare il declino naturale del campo geotermico;

c) interventi per la sostenibilità ambientale, comprensivi di misure volte alla tutela e al ripristino ambientale dei territori interessati dalla concessione di coltivazione;

d) interventi per la realizzazione di nuovi impianti di produzione e le attività minerarie a essi connesse ovvero per il potenziamento degli impianti esistenti;

Un apposito fondo sarà istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per consentire alle regioni di adottare misure per la decarbonizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio.

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