Depenalizzazioni. Antiriciclaggio: adeguata verifica con aumento sanzioni

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Depenalizzazioni. Antiriciclaggio: adeguata verifica con aumento sanzioni

La nota dell'11 novembre 2015 del Cndec contiene un decisa critica allo schema di Dlgs sulla depenalizzazione dei reati e abrogazione di alcune fattispecie con introduzione di illeciti con sanzioni civili, attuativi della delega contenuta nella legge n. 67/2014, nella parte che tocca le regole antiriciclaggio. “Seppure condivisibile negli obiettivi, produce un ulteriore, insostenibile aggravio delle sanzioni e non risolve tutti i problemi da noi da tempo segnalati sul tema degli eccessivi adempimenti a carico dei professionisti”, questo è il commento.

Si ricorda che il decreto legislativo è stato approvato, in esame preliminare, dal Consiglio dei ministri nel corso della seduta del 13 novembre 2015 (Mef, comunicato stampa n. 90 del 2015).

I commercialisti in allarme

Il presidente del Consiglio nazionale, Gerardo Longobardi, spiega come, nel predisporre gli schemi dei decreti legislativi attuativi della delega, si è posta l’attenzione anche su alcune sanzioni penali previste dalla normativa antiriciclaggio: “Ne sono risultate depenalizzate, seppure indirettamente, le condotte previste dall’art. 55 del d.lgs. 231/2007, relative alla violazione degli obblighi di identificazione del cliente e di quelli di registrazione dei dati e delle informazioni acquisiti per l’adeguata verifica della clientela. Un intervento che, paradossalmente, determinerà un sostanziale raddoppio dell’edittalità delle sanzioni pecuniarie attualmente previste a carico dei professionisti. La sanzione minima aumenterà infatti da € 2.600 a € 5.000 e quella massima da € 13.000 a € 30.000”.

Prima si istituisce il tavolo tecnico e poi non se ne tiene conto

Dal Consigliere nazionale delegato all’antiriciclaggio, Attilio Liga, l'amara constatazione che “le nuove disposizioni non tengono minimamente in considerazione la circostanza che è ormai da tempo al lavoro un tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze che, sul fronte sanzionatorio, si è già mosso su altre direttrici”.

Si ricorda che il tavolo tecnico ha visto riunirsi commercialisti, avvocati, notai, Guardia di finanza ed era presieduto dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti.

La reazione dei notai

Dal notariato, Salvatore Lombardo, delegato all’antiriciclaggio, commenta: “Ci aspettavamo che il lavoro fatto al tavolo tecnico del Mef avrebbe trovato spazio nella norma di recepimento della IV Direttiva europea antiriciclaggio, e questa mancanza di coordinamento ci ha colto di sorpresa”. I notai, i più attivi nella lotta al riciclaggio, hanno creato una struttura ad hoc diffusa sul territorio, con un referente presso ogni distretto notarile con compiti di coordinamento, assistenza e formazione.

Anche i consulenti del lavoro sulla stessa linea

Marina Calderone, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, chiosa: “I consulenti del lavoro e i professionisti ordinistici in generale sono assolutamente favorevoli alla deflazione del contenzioso, specie se va nella direzione di migliorare la situazione penitenziaria esistente nel nostro Paese. Ma per realizzarla non si può penalizzare chi è stato chiamato a sostituirsi allo Stato, che ha necessità di aiuto qualificato nella prevenzione dei fenomeni di riciclaggio”.

Links Anche in
  • eDotto.com - Edicola del 16 novembre 2015 - Depenalizzazione. Decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri - Pergolari

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