Dl Carburanti: sul bonus 200 euro si pagano i contributi

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Dl Carburanti: sul bonus 200 euro si pagano i contributi

Nell’Aula del Senato, nella seduta di martedì 22 febbraio, è stato dato il via all’iter di conversione (Ddl n. 555) del DL n. 5/2023 contenente disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico. Il provvedimento ha trovato l’approvazione in prima lettura alla Camera il 21 febbraio.

Il testo, all’articolo 1, riconosce anche per l’anno 2023 la possibilità per il datore di lavoro di erogare al dipendente il bonus carburante di 200 euro esentasse.

Si ricorda che la medesima agevolazione è stata introdotta nel 2022 dall’articolo 2, Dl n. 21/2022, convertito: in tale sede venne sostenuto che l’esenzione era totale, ovvero operava sia a livello fiscale che contributivo.

Questo, per quanto riguarda il bonus del 2023 subisce un cambiamento.

Infatti, a causa di un emendamento inserito dalla Camera all’articolo 1 in discorso, è stato specificato che: “L’esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi”.

Dunque, il bonus benzina va inteso come un’esenzione aggiuntiva rispetto al regime generale dei fringe benefits.

In ogni caso, se il bonus viene erogato per un valore superiore al limite di 200 euro, l’intero importo dovrà essere assoggettato a tassazione.

Vediamo come impatta la modificata effettuata dalla Camera al DL n. 5/2023.

In sostanza si ha la seguente situazione:

  • il bonus erogato per un importo non superiore a 200 euro non concorre alla formazione del reddito ai fini IRPEF ma va corrisposta la contribuzione.

Ciò toglie interesse all’agevolazione visto che comporta un’onerosità dal punto di vista dei contributi.

Dl Carburante: esposizione dei prezzi medi

Nonostante le molte critiche da parte delle associazioni di categoria del settore, il provvedimento ha confermato l’obbligo per gli impianti ordinari di distribuzione di carburante di indicare il prezzo medio regionale, mentre su quelli autostradali andrà esposto il prezzo medio nazionale. Sarà il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) a calcolare le medie sulla base delle comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti e ad adottare tutte le disposizioni attuative. Dovrà, inoltre, essere sviluppata un’applicazione informatica che consenta, anche tramite dispositivo mobile, la consultazione dei prezzi da parte dei consumatori.

Rispetto al testo originario, le sanzioni per la violazione del dettato normativo suddetto sono state mitigate: si va da 200 a 2mila euro, considerando anche il fatturato dell’operatore nel giorno in cui è stata commessa la violazione. Se questa viene reiterata per quattro volte consecutive nell’arco di 60 giorni, può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo da uno a 30 giorni.

Dl Carburante: accisa ridotta per attività di trasporto turistico

Si segnala la disposizione che prevede, dal 1° aprile al 31 agosto 2023, l’aliquota agevolata di accisa sul gasolio commerciale utilizzato come carburante anche alle imprese che esercitano l’attività di trasporto turistico di persone mediante servizi di noleggio di autobus con conducente in ambito nazionale e internazionale.

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