E-commerce, aiuti ai nastri di partenza

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Dal prossimo 14 luglio le imprese potranno presentare le domande per ottenere gli incentivi relativi al commercio elettronico (e-commerce) e quick response previsti dall’articolo 103, comma 5, della legge 388/2000. Il ministero dello Sviluppo Economico ha reso subito disponibili 68 milioni di euro per l’e-commerce e 19 milioni per il quick response a cui se ne aggiungeranno presto altri.

Il bando e-commerce riguarda sia le tecnologie business to business sia quelle business to consumer e l’integrazione di queste con gli altri sistemi informativi aziendali. Sono agevolabili gli investimenti finalizzati allo sviluppo per via elettronica delle transazioni che le imprese richiedenti effettuano tra di loro ovvero nei confronti di altre imprese o dei consumatori finali, nei mercati interni e esteri. Non sono previste limitazioni settoriali con l’eccezione delle imprese escluse dai benefici della disciplina “de minimis”. 

Il bando quick response si riferisce specificatamente alle imprese dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero con il fine di incentivare lo sviluppo dei collegamenti telematici nell’ambito delle rispettive filiere (velocizzare i flussi logistici, favorire lo scambio e l’acquisizione di informazioni, sviluppare sistemi standardizzati e consentire il monitoraggio delle vaire fasi di produzione).

Nei due bandi le agevolazioni presentano un identico ammontare, fino al 45% degli investimenti ammessi, ma si distinguono per la tipologia dei crediti: crediti d’imposta per l’e-commerce e contributo in conto capitale più un finanziamento agevolato di pari importo, da rimborsare entro 10 anni a un tasso dello 0,5% annuo, per la quick response, in applicazione della legge 289/2002, articolo 72.

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