Finanziamenti SIMEST 2025 per la transizione digitale anche alle imprese non esportatrici

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Dal 7 agosto 2025 entra in vigore una novità rilevante per le imprese italiane: il finanziamento agevolato SIMEST per la Transizione Digitale o Ecologica viene esteso anche alle imprese non esportatrici, purché facciano parte di una filiera a vocazione internazionale.

Questa misura rafforza l’impegno dello Stato nel sostenere la competitività internazionale delle aziende, facilitando l’accesso al credito e promuovendo investimenti strategici. In particolare, le imprese potranno destinare le risorse non solo a processi di digitalizzazione e sostenibilità ambientale, ma anche al rafforzamento patrimoniale.

A chi è rivolta la misura e le condizioni

La misura è destinata a tutte le imprese con vocazione internazionale, con particolare attenzione alle Micro, Piccole e Medie Imprese (PMI). L’obiettivo è sostenere gli investimenti finalizzati alla transizione digitale ed ecologica e al rafforzamento della solidità patrimoniale, contribuendo così a migliorare la competitività e la resilienza delle aziende.

Rientrano tra i beneficiari:

  • Imprese non esportatrici che fanno parte di una filiera produttiva a vocazione internazionale, come stabilito dal DL Economia 95/2025;
  • Imprese esportatrici energivore o che hanno avviato percorsi certificati di efficientamento energetico, anche se ancora in fase di ottenimento della diagnosi energetica;
  • Imprese con interessi nei Balcani Occidentali, nonché quelle localizzate nei territori colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.

Queste condizioni ampliano la platea dei potenziali beneficiari, includendo realtà che non hanno ancora un orientamento diretto all’export ma che contribuiscono a rafforzare l’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano.

Condizioni del finanziamento agevolato SIMEST

Il nuovo strumento SIMEST si distingue per condizioni particolarmente vantaggiose pensate per rendere più accessibile l’investimento alle imprese. Il finanziamento prevede infatti un tasso agevolato pari allo 0,321% e una durata complessiva di sei anni, di cui i primi due configurati come periodo di pre-ammortamento, così da permettere alle aziende di avviare i progetti senza un immediato onere finanziario.

Un aspetto centrale è rappresentato dalla quota a fondo perduto, che può arrivare fino al 10% dell’importo richiesto, con un limite massimo di 100.000 euro. Per le imprese energivore o per quelle che abbiano avviato percorsi certificati di efficientamento energetico, questa quota può salire fino al 20%, garantendo un incentivo ancora più significativo.

Gli importi finanziabili sono molto flessibili: si parte da un minimo di 10.000 euro, fino a un massimo che viene determinato dal valore più basso tra diverse soglie:

  • 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci,
  • 500.000 euro per le microimprese,
  • 2,5 milioni di euro per le PMI e PMI innovative
  • 5 milioni di euro per le imprese di dimensioni maggiori.

Caratteristiche operative della misura

La misura SIMEST si caratterizza per una chiara ripartizione delle risorse, volta a garantire che i fondi vengano utilizzati in modo mirato e strategico. Almeno il 50% del finanziamento deve essere destinato ad investimenti legati alla transizione digitale o ecologica, sostenendo quindi processi di innovazione tecnologica o di sostenibilità ambientale. La restante parte, fino al 50%, può essere invece impiegata per il rafforzamento patrimoniale dell’impresa, così da migliorarne la solidità finanziaria.

In alcune situazioni specifiche, questa quota può essere ulteriormente aumentata. Le imprese che hanno subito un incremento dei costi energetici pari al 100% e che vantano almeno un 20% di fatturato derivante dall’export possono destinare al rafforzamento patrimoniale fino al 70% dell’importo concesso. La percentuale sale all’80% per le imprese con interessi nei Balcani Occidentali, e arriva addirittura al 90% per le aziende localizzate nei territori colpiti dalle alluvioni del 2023 o per le imprese energivore e quelle con certificazioni di efficientamento energetico.

Obiettivi della misura

Il nuovo strumento SIMEST nasce con l’obiettivo di accelerare la digitalizzazione delle imprese italiane, rendendole più efficienti e competitive sui mercati globali. Allo stesso tempo, intende promuovere la sostenibilità ambientale, incoraggiando la transizione verso modelli produttivi più green e innovativi. Non meno importante è il sostegno al rafforzamento del tessuto produttivo nazionale, attraverso il consolidamento patrimoniale delle aziende, e l’attenzione riservata alle filiere e ai mercati strategici, grazie a riserve dedicate e condizioni agevolate per chi opera in contesti internazionali complessi o in aree colpite da crisi.

In questa prospettiva, la misura SIMEST si conferma un passo decisivo per la competitività del Made in Italy, ampliando le opportunità di accesso anche a quelle imprese che, pur non esportando direttamente, svolgono un ruolo chiave nelle filiere a vocazione internazionale. L’estensione del finanziamento agevolato alla transizione digitale ed ecologica non solo favorisce la crescita all’estero, ma contribuisce a trasformare il sistema produttivo nazionale, rendendolo più innovativo, sostenibile e resiliente di fronte alle sfide globali.

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