Governo, Linee guida 2018 del Piano Nazionale Impresa 4.0

Pubblicato il



Governo, Linee guida 2018 del Piano Nazionale Impresa 4.0

Il 19 settembre sono state presentate alla Camera dai ministri dell'Economia, dello Sviluppo economico, dell'Istruzione e del Lavoro le Linee guida 2018 del Piano nazionale Impresa 4.0.

Risultati 2017

Durante la cabina di regia tra Governo e sindacati sono stati presentati i risultati fin qui raggiunti, che appaiono più che soddisfacenti: nei primi mesi del 2017, gli incentivi hanno innalzato gli ordini interni in macchinari del 9%, mentre le agevolazioni a favore della ricerca hanno prodotto un aumento tra il 10 e il 15% delle spese delle imprese in R&S.

Positivi anche i dati riferiti ai Contratti di sviluppo: al 1° settembre 2017, i contratti di sviluppo finanziati sono 102, di cui 88 al Sud e 14 al Centro-Nord. Gli investimenti previsti sono pari a 3,6 miliardi di euro con una netta prevalenza del settore alimentare (21%), dell’automotive (17%) e della meccanica (15%).

Non da meno i numeri del Piano banda ultralarga, con lo stanziamento di interventi pubblici pari a 3,5 miliardi di euro per infrastrutture e per incentivi alla domanda di famiglie e imprese al fine di raggiungere gli obiettivi di copertura al 2020.

La staffetta di ministri che ha illustrato i dati, ha espresso cauta soddisfazione per quanto fin qui realizzato, ed evidenziato quanto si deve fare perche “siamo ancora lontani da un mondo pre-crisi”.

Nelle Linee guida 2018, infatti, si legge che siamo solo all'inizio di un processo che ci riporta a dove eravamo ma a condizioni ancora migliori. Pertanto, “a fronte dei risultati riscontrati sui principali indicatori manifatturieri, nel 2018 verranno rifinanziate le principali misure previste nel primo anno, rivedendo le aliquote e i perimetri degli incentivi, compatibilmente con le risorse di finanza pubblica disponibili”.

Competenze, formazione e lavoro

Si è pronti ormai per entrare nella fase due del Piano Nazionale Industria 4.0, dove il capitolo “lavoro-formazione” rappresenta uno degli asset fondamentali.

Nell'incontro del 19 settembre, il Governo ha ribadito la convinzione che la rivoluzione tecnologica digitale per produrre risultati concreti deve essere accompagnata da un forte investimento sulle competenze e sull’aggiornamento professionale.

Due sono le vie che l'Esecutivo si sente di dover affrontare, da una parte, il potenziamento dei percorsi di studio per formare gli studenti sulle nuove competenze e sulle richieste delle aziende e, dall'altro, la gestione del rischio della disoccupazione tecnologica.

Già nella prossima legge di Bilancio si cercheranno di delineare le strategie d’azione che poggiano su tre assi di intervento prioritari:

  • il credito d’imposta per gli investimenti in attività di formazione legate a Industria 4.0 nell’ambito degli accordi contrattuali di secondo livello raggiunti da imprese e sindacati;
  • la conferma dell’apprendistato duale, rilanciato dal Jobs act e che punta sul coniugare lavoro e formazione;
  • il potenziamento degli Istituti tecnici superiori, che rappresentano ora una realtà ancora di nicchia, (in Italia gli studenti sono poco meno di 8mila contro i 760mila della Germania, per esempio). La necessità di puntare su queste super scuole di tecnologia post diploma è sollecitata dal fatto che, nonostante la poca affluenza finora riscontrata, l’82% dei ragazzi che frequenta gli Its trova lavoro dopo il diploma con punte fino al 96% nei vari territori. Per tale ragione, si vuole incrementare i fondi per tale istruzione, rispetto all’attuale dotazione di 13 milioni di euro di finanziamento a livello statale.
Anche in
  • eDotto.com – Edicola 15 settembre 2017 - Industria 4.0, appuntamento alla Camera per risultati e linee guida – A. Lupoi

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito