Gravidanza e licenziamento, la storia di Mariella

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Da oltre dieci anni Mariella è impiegata nell’ufficio contabilità di un’azienda che installa porte e finestre, ma il lavoro nell’ultimo periodo ha subito un drastico calo. Sarà la crisi che ha investito il settore edile, sarà la concorrenza sempre più spietata. Fatto sta che per la nostra lavoratrice il futuro non è per niente roseo.

Ma c’è un evento tanto cercato quanto inaspettato: finalmente Mariella attende un bambino. L’ha desiderato tanto, ora i pensieri negativi sul futuro lavorativo possono essere accantonati e il tempo con il marito può essere trascorso pensando a come modificare la casa per renderla più accogliente e colorata in vista del nuovo arrivo. E poi di corsa in libreria ad acquistare un libro sulla gravidanza; quante domande alle amiche che già hanno vissuto questa esperienza e che bei confronti con la mamma. L’emozione è forte e il futuro cambia prospettiva.

Per Guido invece, titolare della ditta in cui lavora Mariella, la prospettiva è sempre la stessa. Non riesce ad andare avanti, allo stato attuale il costo della brava dipendente è praticamente insostenibile. Così, sebbene a malincuore, prende la decisione di licenziarla.

Mariella è letteralmente sconvolta, ma cerca di controllare i propri sentimenti, consapevole che la gravidanza rappresenta un momento molto delicato da questo punto di vista. Pier Giorgio, suo marito, vuole andare fino in fondo e comprendere se ci possano essere o meno tutele per la situazione di Mariella. Si rivolge così alla Direzione Territoriale del Lavoro e scopre che il licenziamento della lavoratrice in stato interessante è radicalmente nullo (art. 54 comma 5 del T.U. n. 151/2001), pertanto Mariella deve essere reintegrata.

L’ispettore del lavoro di turno spiega a Pier Giorgio che non conta se il datore di lavoro è a conoscenza o meno della gravidanza (cfr. Cass. civ. Sez. lavoro, 20/07/2012): tale evenienza rileva solo al fine delle sanzioni amministrative. Ma non sono certo le sanzioni che interessano a Pier Giorgio…

Così, quando fa rientro a casa, il marito comunica la bella notizia a Mariella. A breve si torna al lavoro e non sarà possibile procedere ad alcun licenziamento fino al raggiungimento dell’anno di età del bambino.

Guido non sapeva della gravidanza, Mariella non l’aveva nemmeno avvertito, forse per un po’ di scaramanzia. A questo punto al datore di lavoro non rimane che riaccogliere Mariella; chiede però al marito di stare con occhi e orecchie aperti, va bene il reintegro di Mariella, ma occorre trovare nuovi appalti, altrimenti lo stipendio non arriva lo stesso…
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