In Gazzetta le misure 2026 per imprese e fisco
Pubblicato il 31 dicembre 2025
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La Legge di Bilancio 2026 - legge 30 dicembre 2025, n. 199, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 30 dicembre 2025, Supplemento ordinario n. 42/L, delinea un quadro di politica industriale improntato prevalentemente alla continuità. La manovra conferma rifinanziamenti e proroghe di strumenti esistenti, ma introduce limitate innovazioni strutturali per il sostegno alla crescita.
Nuova Transizione 5.0 e ritorno dell’iperammortamento
A decorrere dal 2026 termina il sistema dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali innovativi e viene reintrodotto l’iperammortamento, ossia la maggiorazione del costo fiscalmente deducibile dei beni agevolabili.
La misura, prorogata fino a settembre 2028, prevede le seguenti aliquote di maggiorazione:
- 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 100% per la quota di investimenti eccedente 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 50% per la quota eccedente 10 milioni e fino a 50 milioni di euro.
Rispetto alla versione originaria, è stata eliminata la maggiorazione rafforzata fino al 220% prevista per gli investimenti destinati alla transizione ecologica. Inoltre, l’accesso all’agevolazione è subordinato all’introduzione di una clausola “made in Europe”, che consente il beneficio esclusivamente per beni prodotti nell’Unione europea o nello Spazio economico europeo.
Crediti d’imposta 5.0: criticità per gli investimenti 2025
La Legge di Bilancio 2026 stanzia 1,3 miliardi di euro, mediante riprogrammazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per costituire un fondo riferito agli investimenti del 2025. Tuttavia, la norma specifica che tali risorse afferiscono alla disciplina Transizione 4.0.
Di conseguenza, le imprese in lista d’attesa rischiano di essere escluse dai più vantaggiosi crediti d’imposta 5.0, che prevedono un’agevolazione fino al 45% dell’investimento ammissibile, e di essere retrocesse al regime 4.0, caratterizzato da un’aliquota massima pari al 20%. In alternativa, è allo studio la possibilità di consentire l’accesso all’iperammortamento.
Un emendamento approvato dal Senato ha inoltre previsto, per le imprese energivore, la possibilità di accedere ai crediti d’imposta 5.0 per investimenti effettuati nel 2025, ma entro il limite complessivo di 10 milioni di euro.
Misure fiscali per le imprese agricole
Per il settore agricolo, la Legge di Bilancio 2026 introduce un credito d’imposta del 40% per gli investimenti in beni strumentali nuovi, fino a un importo massimo di 1 milione di euro, con validità fino a settembre 2028. La misura sostituisce l’esclusione delle imprese agricole dal nuovo iperammortamento 5.0.
Le risorse stanziate risultano tuttavia limitate, pari a 2,1 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028.
Sono inoltre previste:
- la proroga, anche per il 2026, con alcune limitazioni, del regime di agevolazione Irpef sui redditi dominicali e agrari dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola;
- la modifica della disciplina dei contratti di rete in agricoltura, con la possibilità per i contraenti di cedere la propria quota alle altre parti del contratto;
- la proroga al 31 dicembre 2026 della possibilità di utilizzare i finanziamenti agevolati a favore delle imprese agricole e agroindustriali colpite dal sisma del 2012 nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Nuova tassa sui pacchi extra-UE
Tra le misure di carattere tributario, la Legge di Bilancio 2026 introduce una nuova handling fee pari a 2 euro sulle spedizioni di basso valore provenienti da Paesi extra-UE, in particolare dalla Cina.
Il contributo si applica a tutte le spedizioni di valore inferiore a 150 euro ed è finalizzato alla copertura delle spese amministrative connesse agli adempimenti doganali. L’importo è riscosso dalle dogane al momento dell’importazione definitiva delle merci e incide in modo significativo sul settore dell’e-commerce e sulle grandi piattaforme di vendita online.
Più poteri informativi al Fisco
La Legge di Bilancio 2026, Legge n. 199/2025, rafforza in modo significativo gli strumenti di contrasto all’evasione fiscale, puntando sull’ampliamento delle fonti informative e sull’utilizzo di tecnologie avanzate e intelligenza artificiale. L’intervento si inserisce nel solco della riforma fiscale delineata dalla legge n. 111/2023, ma non prevede un parallelo rafforzamento delle garanzie per i contribuenti.
La manovra incrementa le informazioni a disposizione dell’Amministrazione finanziaria per le attività di analisi del rischio fiscale previste dall’articolo 2 del decreto legislativo 12 febbraio 2024, n. 13, con particolare riferimento agli inadempimenti degli obblighi Iva. In questo contesto si colloca anche l’estensione della ritenuta d’acconto ai contribuenti esercenti attività di impresa.
Accesso di AdeR alle fatture elettroniche
Tra le principali novità figura l’estensione all’Agenzia delle entrate – Riscossione (AdeR) dell’accesso alla banca dati delle fatture elettroniche integrate. AdeR potrà acquisire i dati relativi alla somma dei corrispettivi delle fatture elettroniche emesse nel semestre precedente dai debitori iscritti a ruolo e dai relativi coobbligati.
Le informazioni saranno utilizzabili per lo svolgimento di analisi di rischio mirate e per l’avvio di procedure esecutive presso terzi, con l’obiettivo di contrastare l’“evasione da riscossione”.
Provvedimenti attuativi
L’effettiva operatività delle nuove disposizioni è subordinata all’adozione di provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2026. Il rinvio riguarda anche:
- la liquidazione dell’Iva in caso di dichiarazioni omesse (nuovo articolo 54-bis.1 del d.P.R. 633/1972);
- l’introduzione, dal 2028, della ritenuta a titolo di acconto sui redditi al momento del pagamento delle fatture elettroniche da parte delle imprese.
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