Inps, primi accertamenti sugli studi di settore previdenziali

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A seguito della riorganizzazione messa in atto dall’Istituto previdenziale, che ha interessato per attività e funzioni sia le strutture centrali che periferiche, con la circolare n. 23 del febbraio 2010 si era provveduto a fornire le prime indicazioni organizzative e amministrative finalizzate alla concreta attuazione della nuova funzione di accertamento e verifica amministrativa per la ridefinizione dei rapporti con i soggetti contribuenti e l’individuazione di eventuali comportamenti irregolari.

Con la nuova circolare n. 33/2011 – rilasciata ad un anno esatto dal precedente documento di prassi richiamato – si forniscono indicazioni sui primi accertamenti da porre in essere in relazione agli studi di settore previdenziali.

Scopo dell’Istituto è, infatti, quello di metter a segno un processo di controllo degli importi posti a conguaglio nel quadro D dei modelli DM10 e fornire le specifiche istruzioni operative alle sedi, relativamente all’attività di verifica amministrativa sul conguaglio delle indennità di malattia.

Il suddetto procedimento di verifica, qualora la situazione aziendale lo richiedesse, deve tendere alla piena integrazione tra le diverse fasi dell’attività amministrativa e l’attività di vigilanza ispettiva. La fase di controllo preliminare, che ha portato l'Inps ad individuare le situazioni ad alta probabilità di “non congruità formale” (errori nei conguagli) e “non congruità sostanziale” (scompenso tra attività produttiva e giornate di malattia), potrà concludersi in due modi:

- con il recupero degli importi posti indebitamente a conguaglio, in tutti i casi in cui si evidenzi la non congruità degli elementi presenti negli archivi o gli ulteriori elementi prodotti dal contribuente in sede di contraddittorio siano tali da consentire l’immediata quantificazione della contribuzione erroneamente conguagliata;

- con l’impulso all’attività di vigilanza ispettiva, nei casi in cui emerga la necessità di verificare l’azienda nella sua interezza.

Al termine di tale azione, dunque, l’Inps potrà avviare l’accesso ispettivo sistematicamente su tutte le situazioni ritenute ad alto rischio di evasione contributiva. L’analisi della posizione contributiva del contribuente, effettuata attraverso un vero e proprio controllo sostanziale degli importi conguagliati, renderà possibile l’elaborazione di indicatori di rischio comportamentale che consentiranno la messa a punto di nuovi indici di rischio, con cui procedere a nuovi e più mirati controlli.
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