La testimonianza di terzi inchioda l’imprenditore

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Cassazione, sentenza n. 450 dell’11 gennaio 2008: un imprenditore esercente attività di produzione di calzature ha subito l’accertamento fiscale in seguito alla visita della Guardia di finanza che aveva evidenziato la presenza di fatture passive relative a presunte operazioni commerciali inesistenti, sostenuta sulla sola base di dichiarazioni rilasciate alla Gdf da un soggetto terzo. Alla stregua delle dichiarazioni di questi, il Fisco ha sostenuto la pretesa tributaria derivante dalla ripresa a tassazione dei costi riconducibili alle fatture false. La Corte ritiene, in merito, che la dichiarazione di un terzo possa da sola rappresentare la prova della falsità di un’operazione posta in essere da un imprenditore, ma anche che la valutazione circa l’idoneità della forza probante della dichiarazione rilasciata dal terzo è appannaggio del giudice di merito, non della Corte di cassazione.

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