La trasmissione di file all'avvocato non giustifica il licenziamento
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 07 marzo 2014
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Non può essere considerata alla stregua di una divulgazione delle notizie che riguardano l'ambito della società datrice di lavoro la condotta del dipendente che trasmetta le notizie citate al proprio legale al fine di verificare l'avvio di un'eventuale causa giudiziaria, e ciò a prescindere dalla concreta instaurazione del contenzioso.
E' sulla base di questo assunto che i giudici di Cassazione, con la sentenza n. 5179 del 5 marzo 2014, hanno escluso la legittimità del licenziamento che era stato irrogato da un datore di lavoro nei confronti di un proprio dipendente.
Al lavoratore era stato contestato di aver inviato al suo avvocato, dal computer dell'ufficio, oltre 200 file aziendali contenenti notizie della società in materia di commesse e appalti, di aver abbandonato una riunione di lavoro e di aver preso dalle mani di un collega un dischetto informatico prelevato dal suo pc.
Tutte condotte, queste, giudicate dalla Suprema corte non di tale gravità da giustificare il licenziamento.
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