Magistrati. Carenza di organico sopperita fino al 2022

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Magistrati. Carenza di organico sopperita fino al 2022

A partire dal novembre 2014 sino all’ultimo bando previsto per gennaio 2018, sono ben 1630 i posti complessivi da magistrato messi a concorso. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in una lettera inoltrata al Presidente dell’Associazione nazionale Magistrati Eugenio Albamonte, ove lo stesso Guardasigilli fa il punto sulle politiche adottate durante il suo mandato, per ovviare alla grave carenza di organico presso la magistratura ordinaria. Con soddisfazione, Orlando tiene a precisare il raggiungimento di un importante obiettivo; ossia l’intervenuta copertura giuridica di tutte le vacanze, sia quelle ad oggi rilevate, sia quelle che andranno a rilevarsi sino a tutto il 2022.

Un obiettivo raggiunto – si legge nel comunicato della Giustizia dell’8 novembre 2017, che riporta il testo integrale della lettera – grazie ad una costante azione di reperimento di nuove risorse, articolatasi nelle seguenti procedure concorsuali, ancora in atto:

  • concorso a 350 posti, indetto con D.m. del 22 ottobre 2015, con presumibile approvazione della graduatoria di merito entro il 15 dicembre 2017 e successiva assunzione dei vincitori nei primi mesi del 2018 (attualmente, sono in fase di ultimazione le prove orali);
  • concorso a 360 posti, di cui al D. m. del 19 ottobre 2016, che si dovrebbe concludere nella primavera del 2018, con conseguente possibilità di assumere i nuovi magistrati nei primi mesi del 2019 (attualmente si sta svolgendo la correzione delle prove scritte);
  • concorso a 320 posti, relativo al D.m. del 31 maggio 2017, le cui prove scritte si terranno nel mese di gennaio 2018.

Nuovo concorso in arrivo

E’ infine prevista l’indizione di un nuovo concorso che avrà ad oggetto 250 posti, la cui pubblicazione è programmata per la fine di gennaio 2018, onde consentire all’Amministrazione di approntare utilmente le nuove procedure (nonché di procedere ad un ampliamento fino ad un decimo della platea degli aspiranti per le procedure ancora aperte).

Il quadro illustrato – conclude il ministro della Giustizia – risulta dunque confortante, tale cioè da poter esprimere soddisfazione per i risultati istituzionali raggiunti, “a pieno e massimo sostegno delle esigenze di efficacia ed efficienza del servizio giustizia reso ai cittadini”.

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