Operazioni Iva 2018, comunicazioni d’anomalia per l’adempimento spontaneo

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Operazioni Iva 2018, comunicazioni d’anomalia per l’adempimento spontaneo

Al fine di favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, il Direttore generale dell’Agenzia delle Entrate ha firmato un provvedimento con cui vengono definite le modalità con le quali saranno messe a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza - anche mediante l’utilizzo di strumenti informatici - le informazioni derivanti dal confronto tra i dati comunicati dal contribuente al Fisco e i dati fiscali delle fatture elettroniche inviate tramite SdI.

Con il provvedimento n. 97188 del 25 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate intende, dunque, informare i contribuenti che hanno omesso, in tutto o in parte, di dichiarare il volume d’affari conseguito nel periodo d'imposta 2018, per consentirgli di porre rimedio agli eventuali errori o omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso.

La possibilità di regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento di sanzioni ridotte vale anche se la violazione è stata già constatata ovvero anche in caso di accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo in corso, di cui gli interessati abbiano avuto formale conoscenza, salvo la notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento o di comunicazioni di irregolarità emerse dai controlli formali o automatici delle dichiarazioni.

Invio comunicazioni anomalie volume d’affari 2018

L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione di specifici contribuenti soggetti passivi Iva le informazioni derivanti dal confronto tra:

  • i dati comunicati dai contribuenti stessi e dai loro clienti soggetti passivi ai sensi dell'art. 21 del Dl n. 78/2010 (spesometro);

  • i dati fiscali delle fatture elettroniche, per la precisione i “dati fattura” come definiti al punto 1.2 del provvedimento del 30 aprile 2018, inviate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello Stato, da cui risulterebbe che tali contribuenti abbiano omesso, in tutto o in parte, di dichiarare il volume d’affari conseguito per il periodo di imposta 2018.

L’obiettivo dell’Agenzia è quello di consentire ai contribuenti interessati dalle suddette comunicazioni di effettuare una valutazione circa la correttezza dei dati in suo possesso, così da poter fornire elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia.

Nelle comunicazioni, che saranno messe a disposizione anche della Gdf, verranno specificati i seguenti dati:

  • codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
  • numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;

  • codice atto;

  • totale delle operazioni imponibili comunicate dai clienti soggetti passivi Iva e di quelle effettuate nei confronti di consumatori finali comunicate dal contribuente stesso;

  • totale delle operazioni imponibili relative alle fatture elettroniche inviate;

  • modalità attraverso le quali consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata.

Comunicazione d'anomalia, modalità di trasmissione

La comunicazione di anomalia verrà inviata al domicilio digitale dei singoli contribuenti e nei casi di assenza sarà recapitata per posta ordinaria.

La stessa comunicazione e le informazioni dettagliate sull'anomalia potranno essere consultate dal contribuente nel proprio “cassetto fiscale” dell'area riservata del sito dell'Agenzia e nel portale web “fatture e corrispettivi”.

L'interessato, anche attraverso gli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni, potrà quindi richiedere informazioni o segnalare all'Amministrazione finanziaria eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti, con le modalità indicate nella comunicazione stessa.

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