Primo sì per i pignoramenti

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Dopo il via libera della commissione Giustizia della Camera, la riforma delle esecuzioni mobiliari passa ora al Senato, dove spera di essere approvata prima della fine dell'attuale legislatura. Nel testo della nuova riforma, un accento particolare è stato posto sui pignoramenti, che ora potrebbero chiamare in causa anche diverse categorie di professionisti. Nella scelta dei beni e dei crediti da pignorare, l'ufficiale giudiziario potrebbe farsi assistere da un commercialista, da un notai o anche da un avvocato, precedentemente inserito in commissione, per analizzare le scritture contabili del debitore. A sua volta, anche il creditore, se vuole partecipare di persona al pignoramento, può chiedere di essere assistito da un esperto o da un difensore. I compensi spettanti ai professionisti verranno fissati in un regolamento. I presupposti alla base di questa riforma sono principalmente tre: aumentare la responsabilità del debitore, che potrebbe incorrere in una nuova sanzione penale se non indica i beni e i crediti pignorabili o se dichiara il falso; valorizzare la funzione dell'ufficiale giudiziario, che da puro esecutore passa ad avere un ruolo più attivo, decidendo di persona in merito alla scelta dei beni da pignorare; semplificare il rito. La legge entrerà in vigore il 1° marzo, insieme alla mini-riforma del processo civile che è intervenuta a correggere le norme in materia di esecuzioni immobiliari.

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