Rischio e versamenti fanno la differenza

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dello Stato ha stimato i tassi di sostituzione di alcune tipologie di lavoratori per i prossimi decenni. Questi tassi consentono, una volta scelta una forma di previdenza complementare, di individuare l’ammontare dei versamenti nelle linee previdenziali giuste, in modo da ottenere una rendita che compensi la differenza tra il primo assegno pensionistico e l’ultimo stipendio e in modo da non subire una ripercussione troppo pesante sulle proprie entrate. , sulla base di una serie di ipotesi definite dalla Covip, ha realizzato per Il Sole-24 Ore delle tabelle che definiscono la correlazione tra quanto conferito in forme di previdenza complementare  e le rendite attese. L’elaborazione tiene conto delle stime demografiche e dei tassi di conversione del capitale in rendita definite nelle tavole Ips55. L’obiettivo del progetto è quello di fornire agli aderenti alla previdenza complementare un sistema di valutazione omogeneo e certificato, che consenta di stabilire se la scelta operata sia realmente vantaggiosa ed eventualmente di operare dei correttivi.

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