Salvi i professionisti senza Pos, il Ddl verrà ritirato

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A seguito delle numerose proteste delle varie categorie professionali, ma anche per la mancanza di coperture finanziarie, il Ddl 1747, attualmente all’esame della Commissione Finanze del Senato, che prevede sanzioni fino a mille euro per i professionisti che non hanno adempiuto all’obbligo di installare il Pos per i pagamenti sopra i 30 euro, sarà presto ritirato.

Dunque, per il momento, nessuna sanzione è prevista a carico dei professionisti che non hanno provveduto all’installazione del dispositivo per accettare i pagamenti in moneta elettronica, ma soprattutto è scongiurata l’ipotesi più grave di essere sospesi dall’attività per non essersi adeguati nei tempi.

Proprio il fatto che all’articolo 1 del Ddl è sancito che il professionista munito di Pos possa portare in detrazione una quota percentuale (da stabilire di volta in volta) degli importi pagati tramite il dispositivo elettronico, ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, ma soprattutto ha fatto capire che tutto ciò si sarebbe tradotto in un onere per la finanza pubblica, al momento privo di copertura.

Di qui, la battuta d’arresto del disegno di legge, che sarebbe andato incontro anche alla bocciatura della Commissione bilancio del Senato, in attesa di avviare una più ampia consultazione fra tutte le parti interessate.

Le Reazioni

È ovvio, a questo punto, che serve un confronto attivo su un nuovo testo, fermo restando, secondo Giovanni Bilardi, firmatario del Ddl, che è comunque “necessario trovare il modo da un lato di imporre delle sanzioni per chi non si adegua, e dall'altro lato prevedere degli incentivi per chi è ligio al dovere. La ratio di fondo, infatti, è quella di mettere a disposizione dei fruitori dei servizi professionali un'opzione in più di pagamento, non di penalizzare ulteriormente i professionisti”.

È proprio su quest’ultimo aspetto che si trovano d’accordo la maggior parte delle categorie professionali e soprattutto i Commercialisti e i Consulenti del Lavoro, che hanno ribadito la necessità di invertire il rapporto.

Secondo Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi CdL, infatti, invece di penalizzare e perseguire i professionisti occorre incentivarli, evitando che gli oneri collegati con i nuovi adempimenti ricadano sui cittadini e sui professionisti stessi.
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