Sicurezza e tutela personale in servizio: legge di conversione alla Camera
Pubblicato il 27 maggio 2025
In questo articolo:
- Decreto sicurezza 2025 verso la conversione: le misure
- Tutela della sicurezza nazionale e prevenzione della criminalità
- Sicurezza urbana e tutela dell’ordine pubblico
- Rafforzamento della tutela per il personale in servizio
- Sostegno alle vittime dell’usura
- Modernizzazione dell’ordinamento penitenziario
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È previsto per il pomeriggio del 27 maggio 2025, presso la Camera dei Deputati, il voto sulla fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione del Decreto legge n. 48 del 2025, noto come Decreto sicurezza.
Il provvedimento contiene disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, sostegno alle vittime dell’usura e riforma dell’ordinamento penitenziario.
Decreto sicurezza 2025 verso la conversione: le misure
Tutela della sicurezza nazionale e prevenzione della criminalità
Il Decreto legge n. 48/2025 introduce un insieme articolato di interventi volti a rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata.
In particolare, sono previste nuove fattispecie di reato che sanzionano la detenzione e la diffusione di istruzioni finalizzate alla realizzazione di atti terroristici, anche mediante l’utilizzo di sostanze esplosive o tossiche.
Parallelamente, il provvedimento rafforza i controlli su settori economici potenzialmente esposti a infiltrazioni criminali, come il settore del noleggio di veicoli, estendendo gli obblighi informativi a carico degli operatori e valorizzando l’utilizzo della piattaforma informatica CaRGOS (Contrasto alla Rete Grande Organizzazione Sostegno).
Sul piano amministrativo, la disciplina antimafia viene ampliata alle imprese aderenti a contratti di rete, prevedendo anche forme di tutela nei casi in cui l’applicazione di interdittive prefettizie possa compromettere i mezzi di sussistenza familiare.
Ulteriori misure riguardano la limitazione dell’accesso a strumenti informatici da parte di soggetti sottoposti ad avvisi orali, l’inasprimento delle regole in materia di revoca della cittadinanza italiana per reati gravi e l’adeguamento della normativa nazionale alle definizioni europee in materia di articoli pirotecnici.
Sicurezza urbana e tutela dell’ordine pubblico
Una parte significativa del decreto è dedicata al potenziamento della sicurezza nelle aree urbane e nei contesti ad alta frequentazione pubblica.
Tra le novità più rilevanti si segnala l’introduzione del reato di occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui, con una procedura d’urgenza per il loro rilascio.
Sono previste inoltre nuove aggravanti per reati commessi nelle vicinanze di infrastrutture ferroviarie o a danno di soggetti vulnerabili, quali le persone anziane.
Il testo interviene con un inasprimento delle sanzioni per comportamenti violenti o intimidatori durante manifestazioni pubbliche, estende le misure di prevenzione personali – come il Daspo urbano – anche a soggetti denunciati o condannati per reati contro la persona o il patrimonio in ambito di trasporto pubblico, e qualifica come reato penale, anziché amministrativo, il blocco fisico di strade o linee ferroviarie.
In ambito penitenziario, sono introdotte misure che conferiscono maggiore flessibilità nella gestione delle pene per detenute madri, prevedendo misure cautelari specifiche in caso di evasione o comportamenti lesivi dell’ordine all’interno degli Istituti a Custodia Attenuata per Madri (ICAM).
Rafforzamento della tutela per il personale in servizio
Il provvedimento riconosce il ruolo fondamentale delle Forze dell’ordine, delle Forze armate e del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, introducendo specifiche garanzie di natura penale e amministrativa.
Sono previste nuove aggravanti per reati di violenza o minaccia commessi contro pubblici ufficiali nell’esercizio di funzioni di rilievo, quali la realizzazione di infrastrutture energetiche e di trasporto.
Viene istituito un nuovo reato autonomo di lesioni personali a danno di agenti in servizio e autorizzato l’impiego di dispositivi di videosorveglianza indossabili durante i servizi di ordine pubblico e nei luoghi di trattenimento dei detenuti.
A tutela del personale, il decreto prevede il riconoscimento di un rimborso per le spese legali sostenute in procedimenti giudiziari relativi al servizio.
Sono altresì rafforzate le sanzioni per atti di danneggiamento su beni pubblici e per la mancata osservanza degli ordini impartiti dalle autorità di polizia stradale.
Infine, si rafforzano le misure di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari e nei centri di trattenimento per migranti, prevedendo nuove fattispecie penali per episodi di rivolta o resistenza organizzata.
Sostegno alle vittime dell’usura
Per favorire il pieno reinserimento economico e sociale degli operatori economici vittime di usura, il decreto istituisce un albo nazionale di esperti. Questi professionisti sono incaricati di affiancare le vittime, offrendo supporto tecnico e consulenza per il recupero delle attività economiche e per l’accesso alle misure di sostegno pubblico disponibili.
Modernizzazione dell’ordinamento penitenziario
Il testo legislativo introduce importanti novità per promuovere la funzione rieducativa della pena e agevolare il reinserimento sociale dei detenuti.
Vengono ampliate le categorie di reati ostativi alla concessione di benefici penitenziari, in particolare per condotte violente all’interno degli istituti.
Si estendono gli incentivi fiscali e contributivi alle aziende pubbliche e private che impiegano detenuti anche all’esterno degli istituti, e viene prevista la possibilità di avviare contratti di apprendistato professionalizzante per i soggetti ammessi a misure alternative alla detenzione.
Infine, il Governo è delegato a riformare il regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario, con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione del lavoro all’interno del sistema detentivo.
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