Stretta su immigrazione e mafia

Pubblicato il



Il Senato ha approvato ieri la conversione in legge del D.L. n. 92/2008, come modificato dal maxi-emendamento predisposto nei giorni scorsi. La normativa ha sancito il riconoscimento della priorità di trattazione per alcuni reati considerati di grave allarme sociale ed il rinvio, fino ad un massimo di 18 mesi, per i reati considerati meno gravi che siano stati compiuti fino al 2 maggio 2006: ai capi degli uffici giudiziari il compito di valutare, effettivamente e con discrezionalità, quali processi sospendere. Le nuove previsioni contengono la riapertura dei termini del patteggiamento e l’aumento dei reati per i quali non sarà più possibile la sospensione della pena. In materia di immigrazione clandestina, viene sancito l’obbligo di espulsione per lo straniero condannato ad una pena superiore ai due anni, obbligo che se non rispettato comporterà l’arresto obbligatorio, processo per direttissima e una sanzione fino a quattro anni. E’ stata introdotta l’aggravante specifica di clandestinità che prevede l’aumento della pena fino ad un terzo. Per chi dichiara false generalità è prevista una pena fino a sei anni, mentre chi affitti o venda immobili a stranieri irregolari sarà passibile della sanzione fino a tre anni. Relativamente alla criminalità organizzata sono state aumentate le fattispecie di cui all’art. 416 bis c.p. In tale ambito, potrà essere disposta la confisca anche nei confronti di eredi o prestanome. Ai fini della sicurezza, vengono ampliati i poteri dei sindaci e dei prefetti, con possibilità di provvedimenti d’urgenza in caso di crisi locale; è, inoltre, prevista la possibilità di utilizzo di militari nelle grandi città. Novità anche sul frangente della responasabilità derivante dalla circolazione stradale, con la previsione di inasprimenti di pena in caso di morte o lesioni personali conseguenti a violazioni del codice della strada. L’automobilista responsabile, che guidi in stato di ebbrezza alcolica o sotto effetto di sostanze stupefacenti, rischia la revoca della patente, la confisca del mezzo e la reclusione che, in caso di omicidio colposo, è fissata da 3 a 10 anni, anni che possono diventare 15 se dal sinistro sia derivata la morte di più persone. Per chi rifiuti il test alcolemico o accertamenti sull’uso di stupefacenti è previsto l’arresto fino a 1 anno ed un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro. Sanzioni più severe anche per il responsabile del sinistro che non si fermi ad assistere le vittime.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 47 – Il pacchetto sicurezza diventa legge – Grossi

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito