Via libera al Piano per il Sud. Intanto parte l’assegnazione dei primi 500 mln di euro

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E’ stato approvato all’unanimità il Piano Sud da parte del Consiglio dei Ministri. Il piano da circa 100 miliardi di euro avrà ad oggetto una serie di interventi infrastrutturali che riguarderanno le strutture sanitarie, assistenziali, scolastiche, la rete stradale e ferroviaria, la rete fognaria, la rete idrica, elettrica, di trasporto e di distribuzione del gas, fino a toccare le strutture portuali e aeroportuali. Tra le altre misure: la Banca per il Mezzogiorno, per agevolare il credito agli imprenditori e per il rafforzamento degli interventi in materia di giustizia e sicurezza, e la nascita di un fondo specifico per le Piccole e medie imprese.

Il Piano nazionale per il Sud attiverà anche un sistema di incentivi in grado di favorire la crescita dimensionale delle imprese meridionali. Il riordino degli incentivi prevederà una riduzione delle leggi di incentivazione vigenti, la semplificazione delle procedure attraverso l’utilizzo di modalità telematiche, la flessibilità nella definizione degli strumenti d’intervento, il raccordo con le Regioni, l’introduzione, in particolare per le piccole e medie imprese, di modalità semplificate di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni e di fruizione degli aiuti.

La riforma riordina gli incentivi in tre categorie: gli incentivi automatici (con preferenza per l'utilizzo di strumenti di fruizione quali bonus fiscale voucher); i  bandi per il finanziamento di programmi organici e complessi; le procedure negoziali per il finanziamento di grandi progetti d’investimento (oltre i 20 milioni di euro).

Intanto, sta per partire l’assegnazione dei 500 milioni di euro che i bandi del ministero dello Sviluppo Economico, pubblicati in “Gazzetta Ufficiale” tra il 9 e l’11 settembre, hanno messo a disposizione soprattutto di quattro regioni: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Il D-day per ottenere i fondi è fissato per il prossimo 9 dicembre. I 500 milioni di euro messi a disposizione riguardano tre aree di investimento: progetti di ricerca; innovazione e tutela ambientale; fonti rinnovabili. Per queste ultime due aree, le domande si possono inviare dal giorno 10 dicembre, per consentire un invio scaglionato.

Possono presentare domanda tutte le imprese che risultano alla data indicata regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e che si trovano in regime di contabilità ordinaria. Sarà avvantaggiato che gioca d’anticipo nell’invio della domanda, che poi sarà, comunque, sottoposta a valutazione. Le somme saranno concesse ai beneficiari sotto forma di contributo a fondo perduto affiancato da un finanziamento agevolato, nel rispetto delle percentuali massime di aiuto fissate dalla carta italiana degli aiuti a finalità regionale 2007-2013.
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