Vittima sul lavoro. Danni risarciti anche ai conviventi

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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 43434 del 2012, ha confermato la decisione con cui i giudici di merito, in un procedimento penale per omicidio colposo a carico dell’amministratore unico di un cantiere ritenuto responsabile per il decesso, sul lavoro, di un dipendente extracomunitario, avevano riconosciuto, sul fronte civile, un risarcimento danni in favore sia della madre del lavoratore che dei componenti della famiglia che aveva ospitato in Italia la vittima e con i quali lo stesso viveva stabilmente.

Anche in assenza del vincolo di parentela, la Suprema corte ha ribadito la risarcibilità del danno subito da persona convivente, in considerazione della “provata turbativa dell'equilibrio affettivo e patrimoniale instaurato mediante una comunanza di vita e di affetti, con vicendevole assistenza materiale e morale”.
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