Assegnazione agevolata dei beni ai soci c’è la proroga. Atteso il decreto dei rinvii fiscali

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Assegnazione agevolata dei beni ai soci c’è la proroga. Atteso il decreto dei rinvii fiscali

E’ ufficiale: dopo il pressing dei commercialisti e le aperture dei rappresentati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’assegnazione agevolata dei beni ai soci ha guadagnato tempo.

La scadenza per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, infatti, sarà spostata al 30 novembre.

Questa proroga, come altre scadenze fiscali ormai imminenti, sono state esaminate nel corso del Consiglio dei ministri che si è tenuto il 25 settembre, ma ufficialmente non sono entrate nel decreto Energia, come inizialmente atteso.

La loro formalizzazione è destinata, invece, ad entrare in un apposito decreto sulla proroga di termini normativi e di versamenti fiscali già inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per mercoledì 27 settembre, contemporaneamente all'approvazione del documento di economia e finanza.

Vediamo quali saranno i prossimi rinvii fiscali.

Assegnazione agevolata dei beni soci, lo slittamento al 30 novembre

Come ampiamente anticipato in altri post (si veda, per esempio, “Assegnazione agevolata beni ai soci in scadenza. Vicina la proroga?”), il rinvio della scadenza per la comunicazione dell’assegnazione agevolata dei beni ai soci di cui alla Legge di Bilancio 2023 era molto atteso dai professionisti.

La proroga è stata chiesta fin dai primi di settembre anche attraverso una lettera firmata dal presidente del Cndcec, Elbano de Nuccio, con la quale si erano evidenziate le difficoltà legate alle suddette operazioni di cessione e assegnazione agevolata.

Nella missiva, infatti, i commercialisti avevano evidenziato come "per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine attualmente previsto per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute (30 settembre 2023) rischia di precludere, per numerosi contribuenti, la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative".

Dal canto suo, il Mef aveva mostrato subito un’apertura al rinvio dei termini, tanto che una volta che lo slittamento ha ricevuto il parere favorevole della Ragioneria, è stato lo stesso vice ministro Maurizio Leo ad ufficializzare la decisione dell’Esecutivo nel corso di un incontro promosso a Olbia dall’Adc dedicato a «La riforma fiscale: un’opportunità per i professionisti e per le imprese».

Lo slittamento al 30 novembre. Doppia chance

Con le modifiche che verranno inserite nell’apposito provvedimento sui rinvii fiscali, di fatto si aprirà un doppio canale per chi rispetterà la scadenza iniziale e per coloro che, invece, beneficeranno della proroga.

Chi, seguendo il termine di scadenza previsto dalla norma attuale inserita nella Legge n. 197/2022, concluderà le operazioni entro il 30 settembre 2023 (termine che slitta al 2 ottobre, cadendo di sabato) continuerà ad avere la possibilità di effettuare il pagamento in due rate.

Pertanto, si potrà versare:

  • il 60% della sostitutiva a titolo di acconto entro fine settembre
  • e il restante 40% entro il 30 novembre prossimo.

Coloro che, invece, non riusciranno a terminare le operazioni di cessione/assegnazione agevolata entro il termine indicato, avranno a disposizione un maggior lasso di tempo, fino al 30 novembre 2023.

NOTA BENE: In questo secondo caso il versamento dell’imposta sostitutiva dovrà avvenire in un’unica soluzione per evitare impatti negativi sul gettito atteso.

Proroghe fiscali in arrivo con il prossimo CdM

La comunicazione dell'assegnazione agevolata dei beni ai soci al 30 novembre non è l’unica proroga che, in extremis, non ha trovato spazio nel Dl energia approvato dal CdM del 25 settembre e che sembra destinata ad entrare in un nuovo provvedimento in cui verranno raggruppati i rinvii di termini non legati ad aiuti, in agenda nella riunione dell’Esecutivo di domani.

Anche la rimessione in termini per le aree colpite a luglio da eventi calamitosi e il termine per rivalutare le criptoattività detenute al 1° gennaio 2023 saranno prorogati sul filo di lana.

Il precedente termine della sanatoria sulle criptovalute era fissato al 30 settembre 2023, a seguito della proroga già concessa dal Governo rispetto a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 che ha introdotto la possibilità di versare l'imposta sostitutiva del 14% (o la prima delle tre rate della stessa) per l'affrancamento opzionale delle cripto-attività possedute all'1 gennaio 2023.

Le difficoltà connesse alle suddette operazioni hanno spinto l’Esecutivo a concedere più tempo: pertanto, fino al 15 novembre 2023 si potrà procedere con la rideterminazione del valore delle cripto-attività.

Per quanto riguarda, invece, la rimessione in termini per le aree colpite a luglio da eventi calamitosi, il termine è stato spostato al 31 ottobre.

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