Bonus bebè e maternità: no al requisito del permesso di lungo soggiorno

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Bonus bebè e maternità: no al requisito del permesso di lungo soggiorno

Per la Consulta, sono incostituzionali le norme che subordinano la concessione del bonus bebè e dell'assegno di maternità agli stranieri extracomunitari al requisito del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo.

E' quanto si apprende da una nota dell'Ufficio stampa della Corte costituzionale del 12 gennaio 2022, in cui si informa che sono state esaminate, nella camera di consiglio dell'11 gennaio, le questioni di legittimità promosse dalla Corte di cassazione sulla disciplina del cosiddetto bonus bebè e dell’assegno di maternità.

Disciplina, questa, ritenuta lesiva del principio di eguaglianza e della tutela della maternità, in quanto ammette gli stranieri alla fruizione dei due assegni a condizione che posseggano un permesso per soggiornanti Ue di lungo periodo.

I giudici costituzionali si sono occupati delle questioni dopo la sentenza della Corte di giustizia dell'Ue del 2 settembre 2021, pronunciata relativamente alla causa C-350/20.

Con quest'ultima - si rammenta - la normativa italiana in tema di assegni di maternità e di natalità è stata ritenuta non in linea con il diritto dell’Unione europea, in quanto non compatibile né con l’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, che prevede il diritto alle prestazioni di sicurezza sociale, né con l’articolo 12, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2011/98/Ue, in tema di parità di trattamento tra cittadini di Paesi terzi e cittadini degli Stati membri.

La Consulta - viene anticipato nel comunicato - "ha dichiarato incostituzionali le norme che escludono dalla concessione dei due assegni i cittadini di paesi terzi ammessi a fini lavorativi e quelli ammessi a fini diversi dall’attività lavorativa ai quali è consentito lavorare e che sono in possesso di un permesso di soggiorno di durata superiore a sei mesi".

Contestualmente, è stata dichiarata incostituzionale anche l'esclusione contenuta nelle proroghe del “bonus bebè”.

Si resta in attesa del deposito della sentenza, previsto nelle prossime settimane.

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