Astensione della lavoratrice in gravidanza, contesto ambientale allargato

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Il ministero del Lavoro, con la nota 7553 del 29 aprile 2013, intervenendo sull’interdizione delle lavoratrici madri, fornisce alcune precisazioni sulle cause per l’allontanamento dal lavoro.

Si spiega che vanno valutate non solo le mansioni svolte dalla lavoratrice, ma anche il contesto ambientale in cui è prestato il lavoro e la valutazione si deve estendere a tutti gli ambienti di lavoro che vengono necessariamente frequentati dalla lavoratrice durante la propria prestazione.

Oltre alle previsioni di legge del TU sulla maternità, secondo la nota, l'interdizione anticipata dal lavoro della lavoratrice in stato di gravidanza può essere attuata anche in base al Dvr - documento valutazione rischi - del datore di lavoro. Il riscontro, da parte degli ispettori, di vistose contraddittorietà, assoluta carenza di adeguati criteri,determina la valutazione della Dtl dell’opportunità di interessare la competente Asl per una verifica di carattere ispettivo. Ciò, tuttavia, non osta al rilascio del provvedimento di interdizione per maternità a rischio.

Sulla questione del passaggio della dipendente ad altre mansioni, si chiarisce che la Dtl competente, può disporre l’interdizione anche tenendo conto della dichiarazione del datore nella quale risulti in modo chiaro, sulla base di elementi tecnici attinenti l'organizzazione aziendale, l'impossibilità di destinarla ad altre mansioni.
Allegati Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 20 - Cambio di mansioni se è utile all'azienda - Gheido
  • ItaliaOggi, p. 27 - Maternità anticipata a maglie più larghe - Cirioli

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