Bonus mamme: 480 euro netti a dicembre, per chi?

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Bonus mamme: 480 euro netti a dicembre, per chi?

Si è svolta, il 20 giugno 2025, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri. Al termine, si è tenuta una conferenza stampa alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, presente in videocollegamento.

Nel corso della conferenza stampa la Ministra Calderone ha illustrato le nuove misure di sostegno alle lavoratrici madri, a parziale modifica e a compendio delle disposizioni di cui alla legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 219 e 220, della legge 30 dicembre 2024, n. 207).

Bonus mamme: cosa prevede la legge di Bilancio 2025

La legge di Bilancio 2025 introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2025 (misura strutturale), un esonero contributivo parziale della quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico della lavoratrice madre.

La misura presenta caratteristiche differenziate per tipologia contrattuale e numero di figli.

Stando alla platea dei beneficiari, l’esonero contributivo si applica:

  • alle lavoratrici dipendenti, con esclusione delle lavoratrici con contratti di lavoro domestico;
  • alle lavoratrici autonome che percepiscono redditi di lavoro autonomo o d’impresa (in contabilità ordinaria o semplificata, oppure da partecipazione) e che non aderiscono al regime forfetario.

La lavoratrice deve essere madre:

  • di almeno due figli, con diritto all'esonero fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo;
  • a partire dal 2027, per le madri di tre o più figli, il beneficio sarà esteso fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

L’esonero contributivo è riconosciuto solo se la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non supera la soglia di 40.000 euro annui.

Per le lavoratrici autonome iscritte all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) o alla Gestione Separata INPS, il beneficio è parametrato al minimale di reddito (legge 2 agosto 1990, n. 233, art. 1, comma 3) e la misura agevolativa si applica secondo le regole del regolamento UE 2023/2831 sugli aiuti “de minimis” (con soglia massima triennale di 300.000 euro, nel rispetto degli articoli 107 e 108 del TFUE).

Per gli anni 2025 e 2026, l’esonero parziale di cui alla legge di Bilancio 2025 non spetta alle lavoratrici già beneficiarie dell'incentivo previsto dall’articolo 1, comma 180, della legge di Bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213), vale a dire per le dipendenti a tempo indeterminato con tre o più figli di cui il più piccolo di età inferiore a 18 anni, beneficiarie del “bonus mamme” totale.

Si ricorda che, al riguardo, l’INPS (messaggio n. 401 del 31 gennaio 2025) ha chiarito che tali lavoratrici:

  • se già beneficiano del Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2024, continuano a godere del beneficio fino al 2026, non potendo tuttavia optare, una volta divenuto operativo, per il nuovo Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2025;
  • se non beneficiano del Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2024, ma che acquisiscono i requisiti per ottenerlo a seguito di nascita o affido/adozione del terzo figlio (o successivo) nel corso delle annualità 2025-2026, possono farne richiesta.

L’esonero non compromette l’accreditamento dell’intera contribuzione utile al calcolo della pensione.

La disciplina di dettaglio del Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2025 è rimessa ad un decreto interministeriale (Lavoro ed Economia), da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge e a cui spetta definire la misura dell’esonero (percentuale della contribuzione esentata), le modalità di riconoscimento e richiesta del beneficio e le procedure per il rispetto del limite di spesa, fissato in 300 milioni di euro annui.

Tale decreto, ad oggi, non è stato emanato.

Incremento dello stanziamento

Nel corso della conferenza stampa del 20 giugno 2025, al termine del Consiglio dei Ministri, la Ministra Calderone ha annunciato che lo stanziamento previsto dalla legge di Bilancio 2025 per il sostegno alle lavoratrici madri è stato incrementato da 300 a 480 milioni di euro, grazie a un finanziamento aggiuntivo di 180 milioni. Questo ampliamento consente di finanziare un intervento diverso a favore delle lavoratrici madri (dipendenti e autonome) con due figli fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Lavoratrici madri con due figli: 480 euro netti a dicembre

La nuova misura prevede un’erogazione una tantum nel mese di dicembre 2025, pari a 480 euro netti (40 euro per 12 mesi).

Il Bonus, corrisposto in un’unica soluzione, è esente da ogni forma di prelievo fiscale e contributivo. Ciò garantisce un incremento netto in busta paga per i dipendenti, o comunque il riconoscimento di un importo netto anche per lavoratrici autonome e professioniste, nel mese di dicembre 2025.

Il beneficio spetta a tutte le lavoratrici madri con due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Lavoratrici madri con tre o più figli: decontribuzione e bonus

Per le lavoratrici madri con tre o più figli è previsto un doppio binario di intervento:

Le lavoratrici madri con tre o più figli e con contratto a tempo indeterminato continueranno a beneficiare, anche nel 2026, degli sgravi contributivi introdotti dalla legge di Bilancio 2024 e che, come abbiamo detto, prevedono l’esenzione totale dalla quota contributiva a carico della lavoratrice.

Le madri con tre o più figli con contratto a tempo determinato, così come le lavoratrici autonome e le professioniste, riceveranno lo stesso trattamento delle madri con due figli: 40 euro al mese per 12 mesi, erogati a dicembre, per un totale di 480 euro netti. L’erogazione sarà a cura dell’INPS per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti e le professioniste iscritte alla Gestione separata. Per le professioniste iscritte a casse previdenziali privatizzate, si valuterà la possibilità di coinvolgere direttamente le casse mediante convenzioni.

Calderone ha sottolineato infine che la somma:

  • sarà totalmente esente da prelievi fiscali e previdenziali;
  • non rileverà ai fini ISEE.
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