Dal Cndcec una proposta concreta per rilanciare i servizi al lavoro

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Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, intervenuto il 24 settembre in audizione alla Camera - XI Commissione, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati - ha offerto alcune soluzioni per rilanciare i servizi al lavoro e per rafforzare l'attività di oltre 550 strutture pubbliche (Centri per l’impiego nei quali operano 7 mila persone).

Secondo il Cndcec, il mercato dei servizi pubblici per il lavoro è “frastagliato e confuso” e per tali ragioni inefficiente e inefficace. I 550 Centri per l’impiego (Cpi), infatti, non comunicano tra di loro con evidenti difficoltà per gli iscritti di trovare occupazione magari in altre zone d’Italia dove le loro competenze potrebbero essere richieste.

Proposta del Cndcec

Per i commercialisti, per superare questa situazione:

si dovrebbe procedere con il far dialogare i Centri per l’impiego dislocati su tutto il territorio nazionale tra di loro, oltre che estendere il dialogo anche al settore privato;
si dovrebbe creare una banca dati che raccolga tutte le informazioni dei Cpi e le affianchi a quelle raccolte dalle imprese private di lavoro, che sia accessibile a tutti: pubblico, privati e professionisti che si occupano di lavoro;
si dovrebbe coordinare il sistema della formazione sfruttando sempre le forze pubbliche e private;
si dovrebbe uniformare l'offerta di servizi dei Centri per l'impiego attraverso una riqualificazione del personale.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 33 - Commercialisti per il lavoro- D’Alessio
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p.47 - Intesa tra pubblico e privati per rilanciare i servizi al lavoro - Micardi

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